La legge regionale sul consumo di suolo “La rigenerazione urbana e il miglioramento della qualità insediativa“, si propone la tutela del territorio o si tratta di grande affare immobiliare? Pubblichiamo le note critiche che varie associazioni, porteranno all’attenzione della II° Commissione del Consiglio Regionale del Veneto.
Il titolo della Legge, nulla ha a che fare con i contenuti che, a parte le enunciazioni di principio, vanno nella direzione opposta. Il Veneto è, insieme alla Lombardia, la Regione peggiore d’Italia. Ha consumato negli ultimi 10 anni, il 10% del territorio veneto contro una media italiana del 7% e una media europea del 4,5 %.
E’ UNA LEGGE CONTRO: l’ambiente, l’agricoltura, la sicurezza idraulica, la qualità della vita urbana, la terra.
LA LEGGE NON SOLO NON RIDURRA’ IL CONSUMO DI SUOLO ma produrrà l’effetto contrario.
Visto che non è più remunerativo come nel passato costruire nel territorio agricolo, la Legge indirizza gli interventi speculativi nelle aree urbanizzate saturando i vuoti urbani. Il cemento dentro la città favorisce la speculazione, che fa maggiori profitti nelle aree urbanizzate che in quelle periferiche
La Legge prescrive “ il pieno utilizzo delle potenzialità insediative dei tessuti urbani esistenti” e che i nuovi interventi edilizi siano realizzati “all’interno del tessuto urbano consolidato”.
Si possono cementificare gli spazi liberi nei centri urbani comprese le aree destinate a standard e a servizi pubblici urbani e di quartiere, senza che questo sia considerato “consumo di suolo”.
Al danno si aggiunge la beffa, perché all’interno delle aree urbane è conteggiata come “consumo di suolo” solo la cementificazione del verde pubblico, dei corridoi ecologici e dei piani non convenzionati (se la stessa area viene convenzionata la sua impermeabilizzazione non si calcola più come suolo consumato) – (art 2 lettere a e b)
Anche il territorio agricolo non si salva: le deroghe (articolo 9) consentono di consumare anche quello, nonostante che in 20 anni siano stati sottratti all’agricoltura ben 280.000 ettari di terreno fertile.
La Legge non pone alcun limite al consumo di suolo, che rimanda ad un provvedimento successivo della Giunta.
Nelle aree urbanizzate lo incentiva attraverso misure che, non lo scoraggiano, ma lo premiano e lo facilitano rispetto alle condizioni attuali, rendendo le operazioni speculative più facili e redditizie (art. 4 comma 3°):
- con i programmi di rigenerazione urbana, riqualificazione urbana, riqualificazione edilizia e ambientale le imprese/immobiliari godranno di deroghe al rispetto dei limiti al consumo di suolo e ai parametri urbanistico edilizi vigenti. Una deregulation in piena regola (art. 4 comma 3 e art 5 comma 5) dove gli accordi di programma costituiscono Varianti al PAT (2° comma art. 6 );
- cambiamenti di destinazione d’uso ( 5° comma lettera b art. 5);
- premi volumetrici anche con nuova occupazione di suolo libero (5° comma art. 5 lettera a “premialità in termini volumetrici o di superficie coperta”, 3° comma art. 10);
- crediti edilizi (art.10 3° comma);
- semplificazione delle procedure (art 1 lettera j);
- esonero dai costi di costruzione (riducendo così i proventi destinati ai Comuni, art. 5 4° comma);
- erogazione di finanziamenti pubblici destinati al consumo di suolo urbano (art. 8);
- possibilità di usare lo strumento dell’esproprio definendo le operazioni speculative di “interesse pubblico” anche per le demolizioni di qualsiasi edificio privato, in qualsiasi parte della città, purché non vincolato dalla Sovrintendenza (art 2 lettera h, art. 4 comma 1, art. 5 4° comma).
Con l’esproprio possono portare via la casa alla gente e le sedi di attività commerciali e artigianali in modo coatto. Anche le demolizioni fatte su qualsiasi edificio, sono considerate di pubblico interesse quindi soggette all’esproprio.
La Legge è un grande regalo a speculatori e immobiliaristi, è il trionfo della rendita urbana !
QUAL’E’ L’OBIETTIVO VERO DELLA LEGGE?
Ora che i terreni marginali non interessano più come nel periodo pre-crisi la speculazione edilizia (vedi capannoni vuoti e intere lottizzazioni invendute), questa Legge, dopo la devastazione dei territori agricoli, propone e impone la distruzione delle città e delle aree urbanizzate. Fornisce tutti gli strumenti, urbanistici, edilizi, finanziari per favorire i processi speculativi e devastare, con nuovo cemento, gli spazi urbani liberi, fondamentali per la vita sociale, il gioco dei bimbi il riposo degli anziani, la permeabilità dei suoli, il verde che rigenera l’aria, il benessere delle persone.
Le città si salvano dal degrado solo con la presenza di spazi pubblici qualificati e una dotazione di verde, di boschi urbani e di superfici permeabili che contrastano i mutamenti climatici e gli allagamenti.
Vogliamo una legge che ci difenda dai tanti danni che la cementificazione- impermeabilizzazione dei suoli provoca all’ambiente, alla salute, alla vita della gente.
Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica del Veneto – AIAB Veneto ONLUS, Comitato Popolare ” lasciateci respirare, Salviamo il Paesaggio Treviso, Italia Nostra Veneto, Don Albino Bizzotto Beati i Costruttori di Pace, ACT Agire Costruire Trasformare Veneto, Legambiente Verona, Arci Veneto, WWF Veneto, CIA Confederazione Italiana Agricoltori, Verdi, …