Lo chiedono i Verdi riuniti in assemblea regionale
I Verdi del Veneto, nell’assemblea regionale tenutasi ieri a Marghera, chiedono alla giunta regionale di proclamare lo stato di emergenza climatica, come alcune amministrazioni locali hanno fatto da tempo e come anche in altri paesi europei e del restio del mondo si è fatto.
Naturalmente, ciò significa attivare provvedimenti drastici che, da un lato affrontino la crisi climatica da surriscaldamento delle temperature nell’immediato e, dall’altro, compiendo scelte strategiche e strutturali che affrontino la questione in maniera sistemica: risparmio energetico, rinuncia all’uso di fonti fossili, avvio della transizione energetica, risparmio delle risorse (a cominciare dall’uso oculato e non dissipativo o speculativo dell’acqua), stop al consumo di suolo, infrastrutture leggere, rottamazione degli edifici obsoleti e sostituzione con edifici di tipo sostenibile, conversione dell’industria inquinante e bonifica degli ambienti compromessi, eccetera. E’ l’unico modo per tutelare l’ambiente, la nostra salute, le stesse attività economiche messe a repentaglio dalla crisi climatica.
I Verdi del Veneto, confortati dal positivo esito delle elezioni europee, che hanno visto Europa Verde raggiungere il 2,8 per cento nel Veneto e il 4 per cento in quasi tutti i comuni capoluogo, sono, su questi temi, aperti al confronto con l’amministrazione regionale e con le amministrazioni locali.
“Dobbiamo e possiamo crescere ancora molto,” dice la responsabile veneta Luana Zanella, “ma l’esito delle elezioni e soprattutto l’onda verde che, a partire dai giovani e dalle donne, si manifesta ovunque e anche nel nostro paese, ci dà forza già oggi”.