“Stop del TAR all’anticipo della caccia? E’ una buona notizia ma non basta, occorre subito un piano faunistico, fermo in Regione da 12 anni e riflettere su un referendum per abolire l’attività venatoria su area privata. Non riesco a capire come mai quelli che vorrebbero sparare a chi entra dentro casa loro permette a gente armata di sparare a pochi metri dalla propria abitazione. Sono convinta che la stragrande maggioranza dei veneti, come me, ne ha piene le scatole dello scoppio delle doppiette sotto le finestre”.
A dirlo Cristina Guarda, consigliera regionale di Europa Verde e capolista a Vicenza per la lista ecologista che sostiene la presidenza di Arturo Lorenzoni.
“Il Piano faunistico venatorio è l’unico strumento con cui famiglie ed agricoltori possono vietare il passaggio dei cacciatore nella proprietà. Non averlo rinnovato dal 2008 equivale ad aver tolto un diritto agli agricoltori e alle famiglie ed aver ampliato quelli dei cacciatori.
Il Veneto è sistematicamente responsabile di non ottemperare alle regole date per regolamentare la caccia e tutelare la fauna selvatica.
Sistematicamente dobbiamo pagare multe salate, con i soldi dei contribuenti.
È davvero priorità quindi questa di permettere a tutti di sparare dovunque ed addirittura in anticipo? È davvero vantaggioso, anche economicamente?
Direi di no. Ed è ora che i cittadini si esprimano a riguardo, dato che fino ad oggi non sono stati ascoltati. Occorre un referendum consultivo regionale, e come esponente di Europa Verde lo proporrò alla prima seduta utile del nuovo Consiglio Regionale”.