L’appello degli ambientalisti per destinare due miliardi di euro del Recovery Fund per rendere completamente pubblica la gestione dell’acqua in Italia. La posizione del referente provinciale di Rovigo
ROVIGO – Il referente provinciale di Rovigo dei Verdi Francesco Gennaro sottolinea l’importanza della tutela del bene pubblico più prezioso del pianeta: l’acqua. “Nel momento in cui nel mondo solo un terzo del 3% dell’acqua disponibile nel Pianeta è potabile e solo l’1% direttamente utilizzabile dall’uomo per dissetarsi, è assolutamente improponibile che questa venga privatizzata totalmente al punto di essere quotata in Wall Street, come fosse un qualsiasi bene prodotto dall’uomo. L’acqua deve rimanere pubblica e resa disponibile per tutti e tutte, ottemperando il diritto universale dell’acqua quale estensione del diritto alla vita affermato dalla Dichiarazione universale dei diritti umani” sottolinea Gennaro.
Allo stesso modo Elena Grandi e Matteo Badiali, co-portavoce nazionale dei Verdi ed esponenti di Europa Verde, aggiungono: “Non possiamo limitarci ad osservare quello che succede oltreoceano con il rischio che venga riproposto anche in Europa e in Italia. Gli scienziati ci informano che entro il 2025 ben due terzi della popolazione mondiale affronterà il problema della carenza di acqua a causa del surriscaldamento del Pianeta e della desertificazione che sta avanzando anche in Italia, ricordiamo che il 70% del territorio siciliano è a rischio desertificazione”
“Per questo – spiegano gli ecologisti – chiediamo al Governo italiano di ribadire i due impegni sull’acqua bene pubblico approvati dal referendum del 2011: che l‘acqua stia fuori dal mercato e che non si possano ricavare profitti da questo bene. Ma per farlo è necessario che il governo si sbrighi a ripubblicizzare l’acqua, che anche in Italia spesso è gestita da agenzie multiservizi parzialmente quotate in borsa o che si distribuiscono i dividendi”.
“Per rendere completamente pubblica la gestione dell’acqua in Italia basterebbero trarre due miliardi dal Recovery Fund – osservano i Verdi di Europa Verde – che rientrerebbero perfettamente nel 37% della quota prevista dalla Commissione Europea destinata al Green deal. Le risorse europee dovrebbero anche essere utilizzate per riparare i 300mila km di reti idriche che perdono il 50% dell’acqua ben 110.000 litri acqua al secondo”, concludono Grandi, Badiali e Gennaro.
Tratto da RovigoOggi