La Consigliera regionale di Europa Verde, Cristina Guarda, interviene sul caso S.P.V.: “Bene gli accertamenti da parte di Arpav e NOE sui rifiuti sotterrati lungo il tratto di Pedemontana in località San Vito di Altivole, ma rimane il dubbio su quanto sarebbe avvenuto se non vi fosse stata alcuna segnalazione da parte dei cittadini.
E’ importante garantire massima efficienza nelle operazioni di verifica dei lavori della Pedemontana. Quello di Altivole è solo l’ultimo di una lista di fatti, alcuni dei quali gravissimi, accaduti attorno alla Pedemontana: dalla tragica morte di operai nel Vicentino ai sequestri dei cantieri di malo e Cornedo, passando per voragine di 25 metri a pochi metri dal crollo degli argini della Poscola e gli allagamenti nei sottopassi e criticità idrauliche segnalate da alcuni cittadini, fino al ritrovamento di discariche abusive di amianto”.
In questi giorni ho inoltre presentato una interrogazione in Consiglio regionale per chiedere alla Giunta quali misure intenda adottare rispetto alle raccomandazioni poste dai giudici della Corte dei Conti di Venezia lo scorso dicembre. In primis alla raccomandazione circa la ri-valutazione dei profili di economicità e di congruità contrattuale, proseguendo poi sul nodo dei tempi per la consegna dell’opera, già fortemente in ritardo. Inoltre i giudici hanno espresso dubbi sulla questione della possibile contrazione del 13 per cento circa sulle stime di traffico iniziali. Questo rischia di tradursi in un salasso per i cittadini a causa degli introiti mancanti.” Conclude la consigliera Guarda assieme ad Elisa Casonato, co-portavoce dei Verdi di Treviso: “La Pedemontana Veneta è un’opera dal notevole impatto sulla nostra regione, anche sulle tasche dei cittadini, i quali chiedono giustamente che la qualità dei lavori sia accertata e quindi di evitare qualsiasi tipo di allarme, come invece non è avvenuto qualche giorno fa in provincia di Treviso”.