di Mao Valpiana – Il Dipartimento per la transizione ecologica esiste già da tempo. La sua trasformazione in Ministero è pressochè obbligata dalle necessità di gestione dei fondi europei Next Generation EU e dall’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Solo chi non sa nulla di politica ambientale può pensare di intestarsene la paternità per calcoli populistici (sottoponendo ai sudditi un quesito farlocco e sgrammaticato).
Le competenze del vecchio/nuovo dicastero sono: “Politiche per la transizione ecologica e l’economia circolare e la gestione integrata del ciclo dei rifiuti; strategie nazionali di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici; mobilità sostenibile; azioni internazionali per il contrasto dei cambiamenti climatici, efficienza energetica, energie rinnovabili, qualità dell’aria, politiche di sviluppo sostenibile a livello nazionale e internazionale, qualità ambientale, valutazione ambientale, rischio rilevante e autorizzazioni ambientali; individuazione e gestione dei siti inquinati; bonifica dei Siti di interesse nazionale e azioni relative alla bonifica dall’amianto, alle terre dei fuochi e ai siti orfani; prevenzione e contrasto del danno ambientale e relativo contenzioso; studi, ricerche, analisi comparate, dati statistici, fiscalità ambientale, proposte per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi”.
Ora si tratta di allargare la visione, e quindi le risorse e quindi la gestione, con una regia ampia, che comprenda anche gli indispensabili interventi verdi nei settori dell’agricoltura, della mobilità, delle infrastrutture. Un compito ciclopico; una strada piena di difficoltà che può rischiare il fallimento (come in parte accaduto in Francia). Ci vogliono scelte decisive, che saranno anche impopolari.
Per questo abbiamo bisogno di una politica seria e non di saltimbanchi trasformisti. Già trent’anni fa era stata scritta l’urgenza di una conversione ecologica, per arrivare pronti alla necessaria transizione dal fossile al rinnovabile.
Siamo ancora in tempo? La politica ci deve provare, ma ci riuscirà solo se accompagnata da un impegno serio di tutti i cittadini partecipanti.
Questo è il problema …