Apprendiamo in questi giorni con grande rammarico che la Cooperativa Provinciale Servizi ha presentato in comune il progetto per la realizzazione di una struttura residenziale per la terza età in zona Acquette, si tratterebbe di un’opera edilizia di entità sufficiente ad ospitare fino a novanta persone.
Nessuna rassicurazione circa l’attenzione alla sostenibilità dell’intervento può rassicurarci rispetto all’impatto ecologico devastante che un’opera simile avrebbe sul limitrofo Parco dello Storga, area di risorgiva e bacino di biodiversità di valore inestimabile per la città di Treviso. Oltre alla volumetria della struttura infatti, il progetto, i cui incartamenti non sono ancora stati resi pubblici, dovrà necessariamente prevedere anche un’enorme superficie impermeabilizzata che richiede complesse soluzioni per depurare le acque di scolo, con notevoli rischi per un’area di risorgiva.
Come Verdi – Europa Verde della Marca Trevigiana ci chiediamo inoltre quale possa essere la necessità di ulteriori edificazioni una zona in cui le possibilità di riqualificazione edilizia non mancano. A poca distanza sorge infatti uno dei molti edifici fatiscenti presenti sul territorio del comune: l’ex brefotrofio; il quale, convertito in un secondo tempo in scuola, è ora un’area abbandonata e già compromessa, che potrebbe essere utilizzata con fini di utilità pubblica. Un recente indagine di Italia Nostra inoltre ha evidenziato su tutto il territorio comunale decine di aree di degrado, i cosiddetti buchi neri, che un’amministrazione che ha a cuore realmente la città dovrebbe pensare a recuperare prima di approvare nuovi progetti a discapito dell’ambiente.
Ca’ Sugana invece, dopo aver permesso l’allargamento di destinazione dell’area da “opere pubbliche” a “opere di interesse pubblico”, permettendo quindi l’edificazione di strutture di interesse socio-sanitario, sta ora valutando l’impatto dell’opera in termini urbanistici e di portata sociale. Chiediamo con forza che l’amministrazione non si lasci blandire da vaghe rassicurazioni riguardo alla sostenibilità ambientale del progetto e tanto meno che ceda a interventi di greenwashing che mascherano, dietro a un felice connubio tra ecologia e sociale, gli interessi di chi vuole continuare a soffocare nel cemento la nostra bella regione, già tristemente in cima alla classifica italiana per quello che concerne il consumo di suolo.
La migliore opera pubblica che si possa pensare per l’area dello Storga è il suo ampliamento, la sua salvaguardia, e la sua manutenzione costante.
Europa Verde Verdi della Marca Trevigiana
Daniele Tiozzi e Elisa Casonato Co-Portavoce
Amedeo Fadini
Europa Verde Verdi Circolo Alex Langer Città di Treviso
Isabella Scortegagna, Stefano Dall’Agata, Francesco Negro, Giuseppe Pettinati, Anna Guzzella