Brugnaro e l’insostenibilità di una amministrazione votata agli affari privati

Europa Verde Venezia esprime grave preoccupazione per le recenti notizie di stampa relativamente al presunto intreccio tra il ruolo pubblico di Brugnaro Sindaco e quello privato di Brugnaro imprenditore.

A nostro parere in questi sei anni Brugnaro sindaco ha dimostrato una visione di città in cui non ci riconosciamo perché totalmente indirizzata verso un utilizzo economico speculativo della città. Quanto fatto e quanto in progetto di fare stride con un sindaco che si era autoproclamato unico vero ambientalista: ricordiamo la cancellazione del Parco della Laguna Nord pochi mesi dopo il suo primo mandato, il ridimensionamento del Parco di S. Giuliano con il progetto di trasformarlo in un’area eventi, l’ampiamento della darsena di Campalto autorizzato lo scorso anno e la posizione su Grandi Navi e Inceneritore.

Ora Brugnaro e la maggioranza che lo sostiene con l’avvio delle procedure attuative del nuovo Piano Urbano Mobilità Sostenibile vogliono creare altri hub dei trasporti in gronda lagunare completando la distruzione del Parco di S. Giuliano e devastando uno degli ultimi angoli incontaminati di Laguna Nord costruendo un terminal al Montiron. In quest’ultimo caso la motivazione ufficiale è dare un servizio veloce di collegamento tra le isole della Laguna Nord e la Terraferma dimenticando però un esistente progetto già approvato che le collegava a Tessera (e che forse potrebbe disturbare i mega progetti di SAVE) e associandogli un terminal per bus turistici che causerà un ingente traffico di mezzi pesanti oltre alla necessità di nuovi devastanti scavi dei canali lagunari. Il tutto in netta contraddizione con il principio del Do Not Significant Harm (DNSH) dettato dal Regolamento UE 2020/852 che chiede di promuovere investimenti senza arrecare un danno significativo a madre natura. In virtù di ciò ci auguriamo che non si sia pensato di realizzare questi deliranti progetti con le risorse del Next Generation UE: se così fosse EV si batterà in tutte le sedi comunitarie per bloccarli e per stigmatizzare l’insipienza dei nostri decisori.

Il PUMS con i nuovi terminal vorrebbe spostare il flusso turistico per liberare il ponte d’accesso a Venezia ma il pericolo, vista la visione di sfruttare all’infinito economicamente la città, è che in realtà serva solo ad ampliare a dismisura l’offerta di accesso avviando nuove speculazioni anche su terreni attualmente vergini. Venezia non ha bisogno di aumentare il numero di visitatori ma bensì di contingentarlo. In contraddizione con queste dichiarazioni ci risulta sia già stata data la concessione per ingrandire e ampliare uno dei garage di P. Roma.

E’ evidente che Brugnaro sindaco vuole realizzare tutto quello che ha pensato durante il primo mandato lasciando nel dimenticatoio le promesse elettorali del 2015 come i 30.000 nuovi residenti a Venezia e la sicurezza nelle strade di Mestre e altro. Se quanto riportato dall’inchiesta di stampa avrà delle valenze penali lo deciderà la magistratura nel frattempo al Sindaco restano 4 anni per portare a compimento i suoi progetti imprenditoriali che direttamente o indirettamente lo vedono coinvolto. Nel frattempo in questi mesi i cittadini si sono organizzati e sono sorti molti comitati per fermare queste trasformazioni attraverso la protesta sulle pubbliche vie e numerose raccolte firme per far sapere che non condividono una visione di sviluppo basata esclusivamente sulle speculazioni economiche. Da Tessera al Viale S. Marco, dal Parco di S. Giuliano a Fusina e a quasi tutta la zona insulare i cittadini rivendicano il diritto alla qualità della vita con servizi adeguati e organizzati ma soprattutto che si blocchi/ridimensioni la speculazione turistica che sta distruggendo Venezia la Laguna e tutto il territorio comunale. Una amministrazione pubblica è un bene di tutti i cittadini e non una società per gli affari di pochi.

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