La presentazione degli emendamenti correttivi della Giunta al Piano Faunistico Venatorio aprono a modifiche da noi promosse fin dallo scorso agosto: aumento dei tempi e semplificazione della domanda di esclusione dei propri terreni da quelli autorizzati all’attività venatoria, ma soprattutto alcune nuove aree ad Oasi o zone di Ripopolamento e Cattura che corrispondono a quanto abbiamo immediatamente presentato, a settembre, ai rappresentanti di maggioranza: l’aumento dell’area del Lago di Fimon, la cui iniziale riduzione aveva scatenato reazioni di tutti noi sul territorio, così come di altre superfici del veronese.
Continueremo a puntare ora sulle altre nostre proposte, per contrastare il bracconaggio, specie nel Delta, fino alle molte altre aree di importante rilievo naturalistico o sociale che non sono ancora riconosciute come zone vietate alla caccia nonostante le specificità, perché presenti nuclei abitativi sottoposti da anni a pressione venatoria o aree ambientali che sono habitat preziosi per specie animali da attenzionare.
Rimane il nodo vicentino: resta la provincia più sacrificata in termini di superficie ad Oasi o Ripopolamento e Cattura. Continueremo quindi con le nostre proposte a correggere questa che, ad avviso di Europa Verde così come delle associazioni, è una grave storture.
Il rispetto della percentuale del 20% previsto dalla norma nazionale, basato sul livello regionale per noi non è sufficiente garanzia: la prevenzione della pressione venatoria in questa provincia, fortemente provata, è necessaria.