Centinaia di milioni di risorse pubbliche per lo stadio
invece che per ambiente, lavoro, energia, residenza
Di fronte alle gravi urgenze della città – come casa, lavoro, ambiente, innovazione industriale, tecnologica ed energetica – la giunta Brugnaro sceglie di utilizzare centinaia di milioni di risorse pubbliche straordinarie e di nuovi debiti del Comune per costruire uno stadio e un palasport che, ovunque, sono invece le società interessate a realizzare.
Di fronte alla crisi ambientale che impone oggi di ripensare ai modelli di organizzazione sociale e ambientale risparmiando suolo, ricostruendo l’equilibrio idraulico stravolto, tutelando aree verdi e agricole, l’amministrazione lascia campo libero agli annunciati disegni impattanti di Save e vi contribuisce a sua volta, per di più spendendo risorse preziose.
Il “cambio di paradigma” tanto strombazzato dalla giunta si riduce al fatto che si torna all’antico: paga Pantalone, cioè la cittadinanza, che vede risorse necessarie alla rigenerazione urbana e industriale, al diritto alla casa e al lavoro, alla svolta energetica ed ecologica usate – abusate – senza neanche averlo detto in campagna elettorale per una ridicola grandeur che fa coincidere il prestigio e la qualità di una città con le dimensioni di uno stadio.
Venezia non ha bisogno di questo, Venezia ha bisogno di un’altra classe dirigente.