Solamente mettendo al centro della politica il “prendersi cura ” del proprio territorio, delle relazioni, delle necessità primarie di chi più è fragile e vive in condizioni di emarginazione e povertà, ci può essere rinnovamento della democrazia e del senso profondo della convivenza. Intendo mettere al servizio della mia città e regione, le conoscenze e competenze maturate in molti anni di lavoro nelle istituzioni locali e in Parlamento, nella consapevolezza che la crisi climatica, energetica, ambientale, sociale ed economica esige risposte rapide e decisioni che solo la cultura ecologista, ambientalista e femminista ha già elaborate e rende disponibili.
Nuove energie dalle donne
Sono una donna cresciuta nel movimento delle donne e al presente sono Presidente della Fondazione Scuola di Alta Formazione Donne di Governo , la cui direttrice scientifica è la filosofa Annarosa Buttarelli. Una delle attività felicemente intraprese dalla Scuola è il progetto “La Novità Storica ” rivolto a donne impegnate in cariche pubbliche. Stiamo formando una rete nazionale con le amministratrici locali, facendo tappa nelle singole regioni. A questa rete collaborano ministre e parlamentari, senza alcuna preclusione partitica, escluse le posizioni di destra estrema.
La lettera
Abbiamo indirizzato, in occasione delle elezioni politiche 2022, una lettera alle candidate, segretarie, coordinatrici, portavoce dei partiti per chiedere l’adesione alla nostra rete e insieme “sparigliare le carte”, diffondendo il valore delle eccellenze femminili, sottraendolo alla propaganda strumentale delle leadership maschili (https://www.scuoladonnedigoverno.it/news/novita-storica/lettera-alle-candidate-alle-segretarie-di-partito-alle-portavoce-alle-coordinatrici).
Le donne portano nuove energie più degli uomini
Ritengo che le donne, più degli uomini, potranno agire una forza trasformatrice della politica e della società. Per questo, però, dobbiamo uscire dallo schema della parità, per dare valore e senso alla differenza femminile, alle nostre differenti ragioni e priorità anche rispetto all’agenda politica. Credo di non essere la sola ad aver pensato che la pandemia, da cui ancora non riusciamo ad uscire, avrebbe ri-orientato la politica e la società e che la categoria della cura avrebbe avuto la centralità dovuta. In parte è avvenuto, ma non con la radicalità necessaria.
Il sistema sanitario
Abbiamo toccato con mano l’insufficienza delle politiche sanitarie e socioassistenziali, la micidiale incapacità di attuare piani di prevenzione pur previsti sulla carta, la colpevole privatizzazione e aziendalizzazione di un sistema sanitario (in realtà si chiamerebbe Servizio Sanitario Nazionale), che era in un passato relativamente recente considerato tra i migliori del mondo. Abbiamo reso omaggio ed espresso riconoscenza al personale sanitario (per il 75% sono donne) in prima linea, per dimenticarcene quasi subito, quando si trattava per esempio di provvedere all’assunzione e stabilizzazione dei precari.
Nuove energie per sopperire alle mancanze
Abbiamo condiviso le ansie e i sacrifici delle famiglie, in particolare delle mamme, costrette a sopperire alle gravi carenze dei servizi per l’infanzia e della scuola che per due anni ha funzionato prevalentemente on line, acuendo le differenze socioculturali ed economiche della popolazione. Ho pianto e mi sono indignata per le persone ospitate nelle RSA, costrette ad un brutale isolamento, falcidiate dal virus, morte senza il conforto dei propri cari, private perfino del rito funebre.
Il mio pensiero
Ecco, pensavo che scuola, sanità, università, ricerca, servizi socioassistenziali e per l’infanzia, disabilità e solitudini sarebbero state al centro del dibattito pubblico. Pensavo che il riconoscimento del lavoro domestico non retribuito avrebbe avuto uno spazio adeguato. Ma non è stato e non è così. E le elettrici e gli elettori se ne accorgono. Assistono a scontri ed esibizioni narcisistiche, ma registrano una lontananza difficilmente colmabile tra politica e vita reale. Percepiscono che la posta in gioco è il potere, non il bene comune, né i bisogni essenziali e vitali.
L’astensionismo
Da qui l’alto tasso di astensionismo, il 5% in più tra le donne, non a caso. Bisognerebbe che almeno noi donne politiche riuscissimo a comunicare su alcune cose fondamentali condivisione e trasversalità! Ritenevo e ritengo che anche le politiche occupazionali dovrebbero essere ricalibrate, in particolare a favore delle e dei tanti giovani disoccupati, sottoccupati, precarizzati e delle donne. Nemmeno il PNRR sembra riuscirà a rimettere sui giusti binari una realtà così compromessa e trascurata.
Nuove energie dal programma
Il programma con cui la mia lista si presenta, propone di partire proprio dalle vere priorità di cui il Paese necessita. Innanzitutto, presentiamo un piano straordinario per le energie rinnovabili e l’efficientamento energetico, l’avvio di 150 GW di impianti di rinnovabili bloccati dalla burocrazia, unica via per sottrarsi alla dipendenza energetica e fossile. Circa l’emergenza drammatica dovuta al caro bollette, da subito abbiamo proposto la redistribuzione degli extra profitti accumulati fin dallo scorso anno (ben prima dell’invasione russa dell’Ucraina), tassandoli al 100 per cento.
Collaborazione totale
Tutti i nostri punti programmatici sono il frutto di una elaborazione corale, del confronto tra Verdi e Sinistra Italiana svoltosi non a ridosso delle elezioni, ma nel corso di molti mesi. Come Verdi ci siamo avvantaggiati di un’interlocuzione continua con i Verdi Europei, le associazioni ambientaliste, ecologiste e animaliste, il nostro comitato scientifico presieduto da Luca Mercalli, sindacati, categorie e professionisti, terzo settore, uomini e donne di scienza ed esperti.
Senza nuove energie nessun cambiamento
Le nostre e i nostri giovani Verdi e di Sinistra Italiana hanno contribuito direttamente, affrontando in modo puntuale e alla luce di un dialogo allargato i temi che più li coinvolgevano e riguardavano. Anche la novità del metodo concorre virtuosamente all’affermazione delle Nuove Energie per l’Italia senza le quali non può esserci una vera trasformazione.
Luana Zanella, insegnante
Articolo tratto da ènordest