Ci sono investimenti strutturali per una Regione, per una istituzione pubblica. Ce li hanno ricordati Cgil, Cisl e Uil che non solo hanno incontrato i capigruppo in Consiglio regionale, ma hanno radunato più di 1000 persone a Venezia per chiedere di rafforzare i servizi e l’assistenza territoriale per famiglie, bambini, anziani e persone con disabilità. Si tratta di servizi e investimenti fondamentali per rispondere alle necessità quotidiane dei cittadini, necessità che dovrebbero venire prima di altro, di certo prima dei grandi eventi, prima di leggi promozionali utili per le campagne elettorali, prima di lasciare sole le famiglie in balia dei meccanismi inflattivi, sulle spalle il costo economico delle rette mensili di nidi, case di riposo, residenze per disabili.
Ad oggi la Regione rinuncia al proprio ruolo di decisore pubblico e lascia che il mercato compia le proprie scelte: sono le famiglie, infatti, che coprono con i propri soldi parte delle quote di competenza della regione per sanità, sociale, scuola, nidi.
Oggi con i sindacati condividiamo un messaggio: più Stato sociale dalla Regione.
Ma accanto a ciò non perdiamo l’occasione di lanciare un messaggio, ancora una volta: chi vive in condizioni economiche migliori, con redditi più alti, può contribuire con qualche centinaio di euro all’anno, per garantire alla Regione di poter erogare servizi adeguati.
Ora la consapevolezza di tutte le categorie e dei cittadini è giunta a una conclusione: l’addizionale Irpef non è “un male” ma un volano per la prevenzione e la tutela dei servizi erogati dalla Regione.