Il rilancio dell’attività delle piattaforme offshore di estrazione degli idrocarburi, che di fatto annulla gli attuali vincoli normativi in materia, è un pericoloso passo indietro, un’intollerabile inversione di marcia rispetto all’obiettivo di decarbonizzazione del settore energetico necessario per contrastare i cambiamenti climatici. Dire che bisogna ricorrere alle fonti fossili per affrontare l’emergenza energetica è una bugia facile da raccontare. La crisi energetica trae origine dalla nostra dipendenza dalle fonti fossili. Si affronta la crisi energetica con lo strumento sbagliato, aggravando ulteriormente un’altra crisi: quella climatica. Trivellare non rappresenta la soluzione, ma solo un problema in più da risolvere. E di problemi ne abbiamo già troppi da affrontare. Gli ultimi 70 anni di storia e quanto accaduto nel Polesine non hanno insegnato nulla a questo Governo. Il fenomeno dell’abbassamento del suolo – arrivato fino a 3,5 metri nel Delta del Po – è destinato ad aggravarsi con il possibile ritorno delle trivelle operanti in mare. Questo Governo e questa Maggioranza hanno deciso di non ascoltare i tanti cittadini e amministratori del Veneto che, con tutte le loro forze, si oppongono a nuove trivellazioni in mare, inutili quanto dannose.