“Ringrazio la Amministrazione comunale e i cittadini che si sono spesi per la tutela di questa area, poiché preoccupati dalle possibili ricadute ambientali e sociali che la riqualifica della cava avrebbe causato”. Così commenta la consigliera regionale Cristina Guarda (EV) l’annullamento, da parte del TAR, della delibera regionale che autorizzava la proprietà a riprendere i lavori nella cava.
“La cava era stata riaperta dopo dieci anni di inattività,” continua Guarda “dopo che gli abitanti di Campolongo si erano illusi di uno stop definitivo alle autorizzazioni. Fin da subito ho sostenuto la contrarietà degli abitanti e della amministrazione comunale alla concessione perché preoccupati dall’impatto ambientale dei lavori. Stiamo parlando di un’area pregiata e fragile. Che non merita di essere attraversata da camion e mezzi pesanti a danno dell’aria e dei terreni. Già lo scorso anno presentai, in Consiglio regionale, una interrogazione per chiedere come mai la Regione Veneto concedesse una riqualifica, per la durata di 10 anni, andando a svincolare il precedente deposito cauzionale presentato a garanzia degli obblighi derivanti dalla D.G.R. n. 2162 del 17.07.2000 per l’importo di € 830.000,00. Ci rallegriamo della pronuncia del TAR. Avevamo segnalato dei problemi legati a questa riqualifica, siamo contenti che la contrarietà espressa anche da cittadini e amministrazione abbia trovato riscontro anche da parte del Tribunale amministrativo di competenza.”