“Alla Regione chiediamo trasparenza. Perché lo studio epidemiologico non è mai iniziato e perché degli esiti dei test sugli abitanti delle zone rossa e arancione non sono ancora stati resi pubblici?”. Lo chiede la Consigliera regionale Cristina Guarda (EV), la quale aggiunge: “I cittadini sono stanchi della strategia ‘camomilla’. Tranquillizzare, minimizzare e non condividere informazioni sono espedienti che non funzionano più. Sostengo la richiesta avanzata da parte delle Mamme No Pfas e di ISDE di rendere pubblici i dati relativi ai valori sierici di Pfas e degli esami ematochimici previsti dalle disposizioni contenute nella delibera regionale. Altrettanto importante è comprendere perché lo studio epidemiologico in tutti questi anni non sia mai stato attivato e da chi sia dipesa tale scelta.
Dallo studio delle Università di Bologna e Padova emerge chiaramente gli effetti dannosi della contaminazione da Pfas dei nostri organismi: infertilità, danni allo sviluppo fetale e al sistema immunitario, maggiori possibilità di ammalarsi di cancro, incidenza delle malattie cardiovascolari, ecc. Questioni dibattute per anni grazie all’impegno dei cittadini attivi, ma che ciononostante sembrano non destare il giusto interesse da parte delle istituzioni. Qualcuno accusa gli attivisti di allarmismo. Ritengo invece che sulla tema Pfas serva meno camomilla e più dati, invece. “