Roma, 22 set. – “L’Italia ha solo un modo per aumentare la propria indipendenza energetica: realizzare almeno 12 GW all’anno di nuovi impianti da fonti rinnovabile, rispetto ai 3 GW attuali, per centrare l’obiettivo di soddisfare almeno il 42,5% della domanda di energia elettrica da queste fonti entro il 2030, come prevede la nuova Direttiva RED III sulle rinnovabili approvata recentemente dal Parlamento europeo . Su questo bisogna investire, piuttosto che su tecnologie ancora indisponibili sul mercato, per giunta costose come le centrali nucleari modulari, note come SMR. Queste non rappresentano la svolta energetica ma costituiscono un problema, generando quantità di scorie a parità di produzione, anche superiore rispetto ai volumi prodotti da un impianto tradizionale. Ricordo a chi oggi vuole spacciare il nucleare di cosiddetta nuova generazione per la panacea di tutti i mali che il nostro paese è ancora alle prese con il problema dei rifiuti e delle scorie radioattivi derivanti dall’attività delle centrali, chiuse definitivamente dal 1990 e dal loro decommissioning. Per giunta con ben due referendum abrogativi, rispettivamente del 1987 e del 2011, è stata decretata la fine della produzione e dello sfruttamento dell’energia nucleare nel nostro Paese e la volontà popolare va sempre rispettata”. Così la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella, commentando le parole dell’euro parlamentare leghista Paolo Borchia sui reattori modulari.