“Sono felice ci si stia rendendo conto che il progetto del nuovo impianto da bob a Cortina è una follia. Lo è anche perché nel 2008 la pista fu chiusa, come ricorda il Comitato Civico di Cortina, dopo il grave e indifferente silenzio di Regione, con Zaia vicepresidente, e del Coni, chiamati in causa dall’allora sindaco alla disperata ricerca di fondi per ristrutturarla”. Lo afferma la Consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde), la quale aggiunge: “La storica pista da bob Eugenio Monti di Cortina, costruita per le Olimpiadi invernali del 1956, ha ospitato varie competizioni nel corso degli anni. Fu attiva fino al 2008, quando l’amministrazione comunale dovette chiudere l’impianto, per i costi di gestione considerati troppo elevati, rinunciando così all’organizzazione dei mondiali 2011 già assegnati. Infatti, nel 2007 Cortina si aggiudicò i Giochi Olimpici Invernali. L’allora Sindaco si rivolese a varie istituzioni, inclusa la Regione Veneto, chiedendo aiuto nel finanziare i costi di ammodernamento della Pista Eugenio Monti, allora stimati in 14 milioni di euro. La richiesta d’aiuto fu ignorata senza troppi problemi, anche dalla Regione Veneto dell’ora vice-presidente Zaia. Una decade più tardi la Regione si rifà viva con un progetto spacciato per rimodernamento del vecchio tracciato, ammettendo solo poi che si trattava in realtà di una pista nuova di zecca per la modica cifra di oltre 120 milioni di euro. Dopo anni di promesse di gloria, finalmente si guarda in faccia alla realtà, ammettendo che quanto denunciato dai comitati bellunesi e il monito del CIO non erano campati in aria. Zaia ora lascia il cerino della decisione finale in mano al Governo Meloni, mentre dalla Fondazione Milano-Cortina echeggia un imbarazzante silenzio. Però, nonostante da anni suggeriamo di spostare le sole gare di bob, skeleton e slittino nell’impianto ancora funzionante di Innsbruck, da dove è ancora possibile raggiungere le sedi delle varie competizioni dell’edizione olimpica Milano-Cortina, e con cui si potrebbe dare vita a un circuito di collaborazione turistica a vantaggio della nostra regione, dai media si evince che qualcuno pensa alla Cina quale alternativa. Siamo all’assurdo, senza ombra di dubbio. Cortina è sempre più un prodotto usa e getta per una amministrazione regionale che evidentemente non sa ascoltare i territori.”