“Il patriarcato è un sistema sociale duro da superare, ma serve anche uno sforzo comune nel rendere la nostra società più attenta alle difficoltà di ciascuna e ciascuno. Ai silenzi dietro ai quali si celano possessività e rabbia. La famiglia di Giulia non chiede vendetta, ma di sperare nella possibilità di un cammino comune verso ciò che di buono la vita ci offre.
Oggi il Consiglio regionale ha sancito un impegno nei confronti di ciò che l’esperienza di Giulia ci ha lasciato. Tale impegno è rivolto soprattutto alle nuove generazioni e al mondo della scuola. Ma non possiamo trascurare il mondo degli adulti, all’interno del quale si consumano tragedie quotidianamente. Sia, quindi, la politica baluardo di valori nei quali i cittadini possono riconoscersi. Le Istituzioni sappiano sempre prendersi cura delle vittime, così come di chi, per svariati motivi, non riesce a condividere pensieri che costituiscono minaccia verso gli altri: alimenta dentro sé l’oscuro fuoco del disagio. L’odio genera violenza, così come l’eccesso di possessività e di individualismo.
Alla famiglia e agli amici di Giulia rivolgo il mio pensiero, affinché dal dramma che stanno attraversando possa generarsi un perno sul quale altri possano reggersi in futuro.” Lo afferma la Consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde).