“Ogni giorno i Veneti hanno a che fare cogli effetti di una gestione della sanità che spinge sempre più verso il privato, infrastrutture carissime e carenti in manutenzione, costo della vita sempre più proibitivo, ecc. tuttavia, nonostante il prossimo anno dovremo affrontare gli effetti dei tagli al Veneto da parte del Governo Meloni, la pista Zaia a Cortina rimane una priorità. C’era una volta la Pista da bob Eugenio Monti di Cortina, a sostituirla pare sarà la Pista Zaia, il cui costo iniziale di circa 130 milioni di euro, dopo che qualcuno a Roma ha sgranato gli occhi, è stato rivisto per la modica cifra di 80 milioni di euro, chiavi in mano.
Qualcuno ha già tirato un sospiro di sollievo spinto dalla promessa di un risparmio di 50 milioni per le casse pubbliche e pensando che, in questo modo, l’Italia potrebbe in questo salvare la faccia di fronte alla minaccia di una figuraccia internazionale, causata dalla manifesta incapacità da parte del nostro Paese nel gestire le competizioni olimpiche invernali del 2026.
Ma tutto questo entusiasmo potrebbe sciogliersi come neve al sole se solo l’attenzione fosse posta, ad esempio, sulla sostenibilità finanziaria di una infrastruttura usa e getta, che dopo le Olimpiadi in qualche modo dovrà ripagarsi. Certamente dopo le Olimpiadi Cortina potrà vantare una bellissima pista da bob inutilizzata e i soliti ci verranno a dire che sarà una grandissima attrazione turistica per tutta la regione. Peccato che l’esperienza della Pista da bob piemontese per le Olimpiadi di Torino ci insegni che questo genere di infrastrutture, impattanti per l’ambiente e per il paesaggio, dopo qualche anno sono costrette a chiudere. Tutto questo accade mentre il Governo Meloni ha dimostrato incapacità nel reperire tutti i fondi minimi necessari alla nostra regione per funzionare. Almeno 28 milioni di euro mancheranno alle casse regionali. Ma le false promesse di gloria della Pista Zaia prevalgono sui problemi reali dei Veneti.” Lo dichiara la Consigliera regionale Cristina Guarda (EV).