.“Bene l’incremento dei fondi europei del CSN destinati al biologico e agli interventi agroecologici, così come avevo proposto già nel 2021. Perché in Veneto le superfici agricole BIO non raggiungono nemmeno il 7%, siamo quindi ben lontani dall’obiettivo del 25% entro il 2030 come stabilito da UE e dal Governo. Gli ulteriori 30 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione ci consentiranno non solo di sostenere le imprese del biologico ma di realizzare aree per la conservazione delle acque e la cattura di CO2, come avevamo richiesto durante l’approvazione del bilancio regionale. Investire in agroecologia significa incrementare il novero di strumenti utili a tutelare la salute dei veneti e contrastare gli effetti della crisi climatica. La Giunta attinge questi 30 milioni di euro in più per la produzione bio dalle risorse previste per una misura per gli agricoltori montani, che si andava a sovrapporre alla indennità compensativa montana. Una indennità che, però, quest’anno deve ancora essere erogata agli agricoltori!
Al 30 novembre, data di scadenza, era stato pagato solo il 5% degli anticipi: questo ci induce a continuare la nostra denuncia!
Non esiste giustificazione burocratica per questo ritardo e dovremmo interrogarci sul carico di funzioni assegnate ad Avepa, chiamata a gestire non più solo i pagamenti in agricoltura ma anche gli altri fondi europei, e all’adeguato supporto dei suoi lavoratori. Se vi sono difficoltà organizzative dobbiamo essere responsabili e affrontarle, accompagnando Avepa a tornare ente di riferimento per efficienza ed efficacia.”