“A fronte dei dati del recente studio condotto dal CNR-ISRA, i cui esiti oggi dimostrano chiaramente come i pfas si trasferiscono dall’acqua agli alimenti nel processo di cottura, è necessario intervenire attivando le misure necessarie a salvaguardare la salute di migliaia di persone che vivono nelle aree rosse e arancione e non collegate all’acquedotto.” Così la Consigliera regionale Cristina Guarda di Europa Verde, a commento dei risultati dello studio condotto dal CNR-ISRA. Prosegue la consigliera “Si tratta di questioni che ho già sollevato attraverso una interrogazione depositata a novembre 2023: tuttavia, ancora oggi, a più di due mesi di distanza, nessuna risposta è pervenuta dalla Giunta regionale, e questo silenzio è preoccupante, tanto quanto sono preoccupanti i dati che emergono dalla ricerca CNR-ISRA, considerate le alte concentrazioni rilevate del cancerogeno pfoa e di pfos nei cibi cotti con acqua contaminata. A fronte di queste evidenze, che confermano gli SOS che dal 2016 a oggi ho indirizzato alla Giunta regionale, l’immobilismo non è un’opzione consentita.”
Conclude Guarda: “La questione non investe solo le famiglie, ma anche il comparto dell’agricoltura, perché agli agricoltori occorre indicare strategie vere e aiuti : sostituire l’acqua quando il suolo è contaminato o si continuano a utilizzare, dentro o fuori le aree con acque inquinate, gessi, ammendanti, prodotti fitosanitari con pfas, è semplicemente del tutto inutile. Serve il coraggio di attuare una strategia vera, vietando l’utilizzo in agricoltura di sostanze contenenti pfas e sostenendo ricerche per ridurre l’esposizione delle piante, come sta facendo l’Università di Padova, da sola e con le sole proprie forze: la Regione invece di continuare a fare solo analisi deve investire in queste ricerche, come ormai richiedo dal 2016 assieme a cittadini. Se si riescono a trovare i soldi per le Olimpiadi, è così difficile trovare anche quelli anno per proteggere la salute e il comparto produttivo agricolo Veneto da Verona a Venezia?!”