“Mi auguro che il Governo non esiti nel riconoscere la sofferenza che affligge chi condivide la propria vita con la fibromialgia. Da cittadina affetta da cefalea cronica, riconosciuta come ‘malattia sociale’ solo nel 2020, ben comprendo quanto fondamentale sia il vedere riconosciuto quel male che rende le nostre vite complicatissime, a volte drammatiche. È un bene che la Regione del Veneto esorti il Parlamento a riconoscere la fibromialgia, ma nel frattempo possiamo comunque andare incontro a chi ne soffre. Già durante la recente approvazione del Bilancio regionale, attraverso un emendamento, avevo proposto lo stanziamento di 50.000 euro per la creazione di un centro regionale per fibromialgia. Urge un aggiornamento dei LEA per migliorare l’accesso alle cure, ma anche per garantire il monitoraggio su qualità della salute di chi soffre la Sindrome Fibromiagica. Rispetto alle altre Regioni, il Veneto è in ritardo sul fronte dei centri per la diagnosi e la cura. Esiste, quindi, un doppio piano su cui costruire la nostra strategia nel contrasto alla Fibromialgia. Regione e Governo devono fare gioco di squadra, altrimenti i malati fibromialgici si sentiranno sempre relegati in panchina rispetto ad altri.”