La risposta del Ministro Giorgetti alla mia interrogazione sulla pista da bob è insoddisfacente e imbarazzante.
La pista graverà sulle casse dello Stato, sui cittadini, sul Comune di Cortina e anche sulle future generazioni, oltre a impattare pesantemente sull’ambiente. Capisco il disagio del Ministro nel dover dar conto di un’opera folle di cui lui stesso si è detto pentito, salvo poi ritrattare. I pasticci di quest’opera sono sotto gli occhi di tutti: Infrastrutture Milano Cortina 2026 (Simico) procede, nonostante la magistratura di Belluno, a seguito di un esposto di Italia Nostra, abbia aperto un fascicolo per distruzione di beni storici protetti sullo smantellamento della vecchia pista ‘Monti’. Viene ignorato il problema della bonifica da ordigni bellici dell’area interessata, su cui ho presentato un’interrogazione, si ignora la devastazione ambientale con l’abbattimento di 500 larici a Ronco e si ignora la contrarietà del Cio, considerato solo un ostacolo. In un periodo economicamente difficile per il Paese, è stato dato il via libero ad un progetto di ben 81,6 milioni, cosiddetto “light”, a cui si aggiungerà un extra budget per gli allestimenti necessari, solo per accontentare i capricci del Ministro Salvini e del Presidente del Veneto Zaia.
Il nuovo codice degli appalti consente lavori in corso d’opera ma solo se non sono rilevanti. Non mi sembra il caso dell’impianto di illuminazione interno e degli altri interventi non appaltati alla ditta Pizzarotti, che si è aggiudicata l’appalto dopo due gare andate a vuoto. Peccato che sugli insostenibili costi di questo progetto pasticcio il Ministro Giorgetti dovrà chiudere non un occhio, ma tutti e due. Noi invece li terremo bene aperti e vigileremo sul rispetto dei costi, sull’andamento dei lavori e sul rispetto delle norme ambientali, per il bene del Paese