“Un voto davvero desiderato da parte di chi, in Veneto ed in Italia, ha sostenuto fin dall’inizio, dal 2013, l’urgenza di fermare l’uso e la diffusione dell’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche. Un importante risultato conseguito da Europa Verde Veneto in Consiglio regionale.
Con la nostra risoluzione abbiamo proposto al Consiglio di aderire e sostenere il Manifesto Ban Pfas scritto da numerosissime organizzazioni della società civile europea, tra cui alcune italiane come: Isde (Medici per l’ambiente), Greenpeace e Pfas.land, da sempre attive su questo tema, insieme a molte altre realtà venete.
Tra gli impegni contenuti nel testo vi è quello di mettere, gradualmente seppure a tappe forzate, al bando la produzione di Pfas e la loro dispersione. Questo obiettivo è raggiungibili solo attraverso la completa sostituzione dei Pfas con sostanze certificate sicure per la salute umana e per l’ambiente.
Settori produttivi quali imballaggi alimentari, cosmesi, abbigliamento, conciario, fitosanitario, o di oggetti di largo consumo come pentole antiaderenti, carta alimentare, carta da forno e tanti altri contribuiscono purtroppo all’inquinamento di aria, suolo e acqua fa PFAS, sostanze classificate cancerogene e particolarmente pericolose per neonati e bambini.
Alla luce dei dati che confermano quanto la presenza di sostanze perfluoroalchiliche in Europa sia diffusa, si impegna la Unione Europea a sostenere l’abbandono dell’uso dei PFAS e le azioni di bonifica delle varie aree contaminate e a adottare il principio ‘chi inquina paga’.
Il prezzo che paghiamo, in termini di salute e di economia, per la mancata adozione di provvedimenti preventivi e stringenti, sono incalcolabili.
Molte aziende già sono riuscite ad arrivare all’obiettivo sostituzione Pfas. Lo hanno fatto per etica o per la pressione dei consumatori.
Dopo 9 anni di lotte che ho condiviso con cittadini e associazioni in Veneto, al fine di far riconoscere l’urgenza di un intervento, il Veneto assume un importante impegno nei confronti dei cittadini. Ringrazio i colleghi di opposizione e maggioranza che hanno voluto sostenerlo e a cui ho voluto ricordare i tanti passi da fare ancora in Veneto per la salute e la sicurezza in ambiente e agricoltura.
Rimane una nota dolente: nonostante in Veneto e Piemonte si registrino i casi peggiori in Europa per contaminazione da Pfas, l’Italia non è tra le 5 nazioni europee che hanno proposto la revisione della normativa REACH riguardante i PFAS.
È tempo di accelerare a questo cambiamento epocale, per rispetto della dei cittadini vittime di questo avvelenamento e, oggi come in futuro, saranno costretti a fare i conti con la presenza di Pfas nel sangue. “Lo dichiara la Consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde).