Roma, 1 giù. “Apprendiamo da articoli di stampa che una manager torinese di 32 anni, stuprata a Milano nel marzo del 2023 è stata poi licenziata dall’azienda per la quale lavorava ad Assago (con sede legale in Olanda). La società, che si occupata di brand di lusso, lo scorso 11 marzo le avrebbe consegnato la lettera di licenziamento ‘per giustificato motivo’ – cioè per la soppressione del settore aziendale da lei diretto. La donna, in realtà, aveva avuto gravi conseguenze psicologiche per la violenza subita e per la quale lo scorso 16 gennaio tre giovani sono stati condannati per violenza sessuale di gruppo. Dalle cronache sembrerebbe che la donna avesse ancora bisogno di cure e si sospetta che questa sua condizione sia all’origine del brutale licenziamento, circostanza che chiediamo al ministro Roccella di verificare quanto prima, perché sarebbe di una gravità inaudita. In questo modo l’azienda si troverebbe nella condizione di aver sottratto sostegno e assistenza alla propria dipendente vittima di uno stupro: se fosse così come si può pensare di interrompere la catena della violenza contro le donne?”. Così la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella.