“La Diga del Vanoi non serve a trattenere l’acqua, ma è semplicemente un grande spartiacque tra progetti dannosi e il buon senso. Apprendiamo a mezzo stampa che il progetto ha ripreso il suo iter,
nonostante l’esistenza di alternative 30 volte meno costose per stoccare acqua per gli agricoltori dell’area del Brenta, con la ricarica di falda controllata, e nonostante siano molti gli amministratori locali e i cittadini (compreso il prof. D’Alpaos) a opporsi al progetto. Senza tener conto, inoltre, delle palesate contraddizioni all’interno della maggioranza in Consiglio regionale sul tema.
Dispiace constatare, per l’ennesima volta, come il dibattito politico su alcuni progetti e sulla strategia per affrontare situazioni di crisi ormai strutturali valga quanto un pugno di mosche. Peccato che a dover convivere con questo ecomostro saranno i cittadini, i quali hanno espresso a più riprese i loro timori a riguardo, non solo sulla sicurezza e sul valore ambientale a rischio, ma anche sulla reale utilità di una diga per fermare un corso d’acqua che trasporta molti detriti.
Il nostro impegno, tuttavia, non si ferma qui. È tempo che da Roma qualcuno prenda posizione e si faccia avanti: il Veneto non può imporre ad altri territori grandi e costosissime opere, pur disponendo di alternative percorribili e meno impattanti. Altrimenti viene da pensare che l’interesse non sia pubblico, ma di pochi…” Lo dichiara la Consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde).