Male, malissimo, disastroso. Bocciato il piano sul clima del Governo italiano. Ecco la pagella

Il “think tank” italiano Ecco ha bocciato, e senza appello, su tutti i punti chiave il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) presentato in Europa dal nostro Governo. Ricordiamo che il Pniec ha un ruolo cardine sul raggiungimento degli obiettivi sul clima stabiliti dall’Accordo di Parigi. E ricordiamo anche che questo piano avrebbe una particolare importanza soprattitto per quanto riguarda i Paesi come l’Italia che, contrariamente ad altri Stati Membri, si è guardata bene dal dotarsi di un Piano Clima nazionale cui fare riferimento.

Ecco una sintesi dei principali punti per cui il rapporto boccia il governo italiano sul clima:

  1. Governance del clima: Il rapporto evidenzia una mancanza di una struttura di governance adeguata per l’attuazione del PNIEC. Il piano non è stato approvato tramite una norma primaria o una delibera dei comitati interministeriali, lasciando così una struttura frammentata e non coordinata per le politiche di energia e clima .
  2. Finanziamento della transizione: Manca un piano di finanziamento solido per la transizione ecologica, con investimenti insufficienti per sostenere le infrastrutture necessarie e le innovazioni tecnologiche richieste per raggiungere gli obiettivi climatici .
  3. Sostenibilità socio-economica: Il PNIEC non offre adeguate garanzie per la sostenibilità socio-economica della transizione. Non ci sono piani dettagliati per mitigare l’impatto socio-economico della transizione sulle comunità e i lavoratori, né per assicurare una giusta transizione .
  4. Ambizione sulle rinnovabili: Il rapporto critica l’insufficiente sviluppo di politiche coerenti per le energie rinnovabili, il che comporta rischi di prezzi dell’energia non competitivi per il sistema produttivo e il Paese nel suo complesso .
  5. Elettrificazione dei consumi: L’elettrificazione non è considerata una leva fondamentale per la decarbonizzazione. Il quadro normativo attuale non è coerente e non supporta adeguatamente le soluzioni energetiche più efficienti e meno emissive .
  6. Piano per la trasformazione industriale: Manca una visione integrata della trasformazione industriale necessaria per competere nei nuovi mercati internazionali e per allinearsi agli obiettivi di net-zero adottati da altre economie avanzate come l’Europa, gli Stati Uniti e la Cina .
  7. Tecnologie della transizione: Non vengono adeguatamente promosse e supportate le tecnologie necessarie per la transizione, con strategie insufficienti per sviluppare e implementare soluzioni innovative e sostenibili .
  8. Settore civile: Il piano non affronta in modo efficace la transizione energetica degli edifici, mancando di integrare misure di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni in maniera sistematica e sostenibile .
  9. Trasporti: Non sono state prese misure sufficienti per decarbonizzare il settore dei trasporti, che rappresenta una parte significativa delle emissioni totali del Paese. Le politiche attuali non promuovono abbastanza l’uso di tecnologie di trasporto a basse emissioni .
  10. Impegno G7 non riflesso: Nonostante gli impegni presi dal G7 sotto la presidenza italiana per triplicare la capacità rinnovabile, raddoppiare l’efficienza energetica e completare la decarbonizzazione del settore elettrico entro il 2035, poco o nulla di questi impegni è riflesso nel PNIEC .

In conclusione, il rapporto Ecco critica il governo italiano per la mancanza di un approccio coordinato, di finanziamenti adeguati, di politiche coerenti e di misure efficaci per garantire una transizione giusta e sostenibile verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Risultato: bocciato.

Qui potete scaricare il rapporto completo di Ecco

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