Venezia. Progetto Waterfront, Zanella: nuova follia, aree non usate del demanio marittimo tornino alla cittàInterrogazione al ministro delle Infrastrutture

Roma, 24 set. “Il progetto Waterfront è incompatibile con la tutela dell’ecosistema lagunare, va fermato!”. Così la capogruppo di AVS alla Camera Luana Zanella che ha presentato una interrogazione al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini al quale chiede “di rafforzare l’interlocuzione tra l’Autorità di Sistema Portuale, il Consiglio Comunale e la cittadinanza, perché intere aree della città verrebbero sconvolte dal progetto di riqualificazione del Waterfront delle aree portuali comprese tra S. Andrea e S. Basilio a Venezia, e dell’area saloni a Chioggia. Il Progetto di fattibilità tecnico economica (PFTE) è finanziato, da quel che ci risulta, dal Ministero delle infrastrutture e trasporti con Fondi progettazione 2022-2023. Complessivamente sono coinvolti circa 17 ettari nel pieno centro storico della città lagunare e oltre 1500 metri di riva tra Canale della Giudecca e Scomenzera, con la previsione di una seconda stazione ferroviaria della città d’acqua e, all’interno del quartiere S. Marta, di un numero indefinito di nuove volumetrie per migliaia di metri cubi. Il progetto vorrebbe creare un collegamento diretto tra l’aeroporto di Tessera e il punto di approdo delle navi da crociera in laguna, aumentando fatalmente ulteriormente i già pesanti flussi turistici che investono la città e che costituiscono un forte elemento di impatto sul fragile ecosistema lagunare. Dalla stampa locale emerge che l’interlocuzione fra l’Autorità di sistema portuale, la cittadinanza e la stessa amministrazione comunale sarebbe stata assai ridotta e anche successivamente all’incontro dello scorso 17 settembre con la competente commissione consiliare del Comune, nulla è emerso su tempi e modalità delle procedure di concertazione tra autorità portuale, Comune e Regione. Secondo quanto previsto dall’articolo 35 del Codice della Navigazione, le zone demaniali non ritenute utilizzabili per usi pubblici usi mare sono escluse dal demanio marittimo con decreto del Ministero dei trasporti e delle navigazione di concerto con quello delle finanze; noi crediamo che le aree dismesse della Marittima, San Basilio e Santa Marta ora ricomprese nel progetto Waterfront di Venezia in quanto non più usate per i pubblici usi del mare, dovrebbero ragionevolmente essere escluse dal Demanio marittimo e trasferite al Demanio civile tramite l’Agenzia del Demanio e da questa attraverso il federalismo demaniale al Comune di Venezia”, conclude Zanella.

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