Gli Eurodeputati di AVS – Europa Verde Guarda, Marino, Orlando e Scuderi reagiscono al voto degli Stati membri in sede Coreper a favore della proposta della Commissione europea sul declassamento della protezione del lupo in Europa:
“Non è accettabile usare queste istituzioni per coprire l’incapacità nella gestione del rapporto lupo-allevatori da parte delle istituzioni locali e nazionali.
Questo voto, così come la proposta iniziale della Commissione, sono il riflesso di posizioni politiche populiste e antiscientifiche che non possiamo tollerare, non solo per il bene della specie, ma per la credibilità dell’Unione europea e delle politiche per la protezione dei nostri ecosistemi.
Siamo di fronte ad una decisione ingiustificata ai sensi della Convenzione di Berna sulla conservazione della vita selvatiche e della direttiva Habitat, che mina i numerosi sforzi e investimenti a favore di una convivenza pacifica tra Lupo e uomo.”
“La scienza e l’esperienza maturata grazie a progetti di ricerca e osservazione sul campo sono chiare: non esistono prove consistenti dell’efficacia dell’abbattimento per ridurre la predazione, anzi i dati affermano il rischio di aumento di predazioni a danno degli animali con meno risorse per difendersi, quelli allevati o domestici. La strada giusta è quella del rafforzamento e attuazione vera, non fittizia o parziale, delle misure protettive a tutela delle attività zootecniche, della divulgazione scientifica e dell’educazione ambientale sui benefici ecologici del lupo e della sua tutela.
Valutazioni per ogni malga o allevamento con l’analisi dei sistema di difesa più corretti da applicare in sinergia: cani da guardiania, recinzioni o stalle dedicate alla protezione nei momenti o per gli animali più a rischio, dissuasori ottici e sonori, presenza fisica… queste sono solo alcune delle buone pratiche che le istituzioni devono fornire ai cittadini. Tutti strumenti non violenti e che hanno dimostrato di funzionare meglio dell’abbattimento sulla base di numerosi studi scientifici. In altre parole, rispettare la scienza e applicare la protezione per promuovere la convivenza tra attività umane e il lupo.”
Conclude la delegazione verde italiana: “Di fronte alla crisi globale della biodiversità, la salvaguardia dei progressi fatti per la reintroduzione del lupo in Europa va oltre la protezione della singola specie: è un indice della nostra capacità di vivere in equilibrio con la natura. La decisione di oggi è un pessimo segnale anche e soprattutto in questo senso.”