Roma, 16 OTT. “E’ indispensabile che la Legge di Bilancio 2025 contenga un aumento delle risorse per l’università e la ricerca, in particolare per quanto riguarda la quota non vincolata dell’FFO, il Fondo di finanziamento ordinario e sono necessari criteri di riparto delle risorse che permettano di eliminare le divergenze tra territori e tra università”. Lo chiedono in una interrogazione alla Ministra dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, la capogruppo di AVS alla Camera Luana Zanella e la capogruppo in commissione Cultura Elisabetta Piccolotti, le quali spiegano: “il Fondo per il finanziamento ordinario riguarda le attività istituzionali delle università, comprese le spese per il personale docente, ricercatore e non docente, quello per l’ordinaria manutenzione delle strutture e per la ricerca scientifica. Rispetto al 2023, quest’anno il Fondo sarà tagliato di 173 milioni, il 2 per cento in meno: questo comporterà ristrettezze per 78 atenei pubblici su 84 totali. Le conseguenze sono già note: infatti, il rettore dell’Alma Mater, Giovanni Molari, ha scritto una lettera al personale per avvisare che l’ateneo di Bologna avrà ‘25-30 milioni in meno tra tagli, l’esaurirsi di contributi una tantum e la fine del piano di reclutamento straordinario’. L’Università degli studi di Sassari, invece, perderà 2.239.221 euro rispetto al 2023. Forti tagli anche per l’Orientale di Napoli e per l’università di Urbino con meno 3,19 per cento, Venezia meno 3,20 e Macerata meno 3,21. L’Università di Pisa lamenta un taglio effettivo di 16,5 milioni di euro, una cifra rilevante dato che al momento le spese per il personale ammontano a circa 180 milioni e sono, tra l’altro, destinate ad aumentare per i prossimi anni; i rettori degli otto atenei delle Marche, Abruzzo e Umbria, riuniti nella rete Hamu – Camerino, Chieti e Pescara, L’Aquila, Macerata, Perugia, Politecnica delle Marche, Teramo e Urbino Carlo Bo – lanciano un grido d’allarme: la drastica riduzione del Ffo mina la stabilità del sistema universitario del centro Italia e minaccia il futuro delle comunità locali. Sottolineano che in un contesto in cui gli atenei online stanno fiorendo, le università statali devono essere sostenute e protette. Esse non sono solo luoghi di formazione e ricerca, ma rappresentano un motore economico e culturale per i territori in cui operano, contribuendo in modo significativo allo sviluppo locale. La Ministra Bernini non può usare l’accetta, non accetti i tagli”.
Stefania Limiti Inviato da iPhone
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