Il comune di Conegliano ha deciso di vietare in tutto il sito riconosciuto dell’UNESCO gli impianti agrivoltaici per autoconsumo. Nel nostro comune è presente solo la buffer zone ovvero l’area di minor valore paesaggistico.Ammesso che sia legittima si tratta di una norma inutile e vessatoria che danneggia i piccoli coltivatori diretti.
La legge nazionale infatti vieta gli impianti a terra nelle zone agricole di pregio ma lascia una possibilità di deroga per gli impianti agrivoltaici (che non sottraggono superficie alla coltivazione) per autoconsumo da parte di coltivatori diretti e imprenditori agricoli.
Per la giunta evidentemente la pratica dell’agrivoltaico è sconosciuta: Non si tratta dei grossi impianti a terra che impattano sul regime idrico dei suoli, ma di pochi pannelli verticali o in elevazione che non tolgono spazio alla coltivazione e permettono la produzione di frutta e ortaggi che tollerano l’ombreggiamento: fragole, lattughe, more e pomodori, per esempio.
La norma è perfettamente inutile perché tutta l’area collinare del coneglianese è soggetta a vincolo paesaggistico, comune e soprintendenza possono sempre respingere le richieste inadeguate. Con un divieto generale invece si demonizzano semplicemente le fonti rinnovabili, in linea con il sentire della destra a cui pare che anche il vicesindaco si sia politicamente avvicinato negli ultimi tempi.
Con questo divieto non si tutela il paesaggio (che è già ferito da sbancamenti, capannoni in PVC e silos in acciaio inox a cui ormai siamo assuefatti): si colpiscono invece i piccoli agricoltori che volessero tentare una alternativa alla monocultura industriale del Prosecco e verrebbero privati di un utile risparmio sull’energia.
Europa Verde-Verdi Sinistra Piave
Alessandra Zoppas e Amedeo Fadini