Ambiente. Guarda (Verdi/ALE): «Consumo di suolo, troppo anche per i costruttori: Regione e governo intendono agire?»

Vicenza, 7 novembre 2024 – «Se anche i costruttori, che in questi anni hanno beneficiato delle politiche cementifere della destra, arrivano a lanciare un allarme sul consumo di suolo, vuol dire che non ci sono più scuse: i tempi sono maturi per un cambio di rotta. Dobbiamo cominciare a pensare al suolo come a una risorsa fondamentale per la vita». Così Cristina Guarda, eurodeputata del Gruppo Verdi/ALE, che denuncia «l’assoluta mancanza di una strategia per lo stop al consumo di suolo, dal livello regionale a quello statale. La legge veneta consente troppe deroghe, mentre a livello nazionale c’è un vuoto normativo clamoroso».

«Dopo aver dato battaglia contro la cementificazione in consiglio regionale, ora continuerò a occuparmi del tema a livello europeo: presto la Direttiva UE per il monitoraggio e la resilienza del suolo verrà approvata e vigilerò sulla sua attuazione», dice Guarda. «Ma non si può sempre aspettare che arrivi una direttiva europea per salvaguardare i cittadini», sottolinea. «Oggi l’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione ambientale del Veneto (Arpav) certifica che il mese di ottobre è stato il più piovoso degli ultimi trent’anni, con temperature di 1,9 gradi superiori alla media. Un dato preoccupante per un’area già fortemente esposta al rischio di alluvioni. Occorre quindi intervenire, da un lato, rafforzando le azioni di contrasto al cambiamento climatico e, dall’altro, con la cura del territorio», commenta l’eurodeputata, che aggiunge: «il costante aumento delle temperature, a un mese dal teorico inizio della stagione sciistica, rende evidente la scarsa sostenibilità di quel modello economico, turistificante ed estrattivo ai danni delle terre alte».

«Finora, su questo fronte la Regione Veneto non ha fatto abbastanza: la legge regionale sul consumo di suolo permette troppe deroghe, alle quali mi sono opposta in qualità di consigliera regionale, all’epoca dell’approvazione della norma nel 2017. Il risultato di queste deroghe è sotto gli occhi di tutti: a sette anni dall’approvazione della norma, il Veneto è ancora ai vertici della classifica della cementificazione (secondo solo alla Lombardia). Secondo i dati Ispra, nell’ultimo anno si sono consumati 1.026 ettari di nuovo suolo, a fronte di soli 287 ettari ripristinati, con un saldo ultra-negativo di 739 ettari cementificati. Il suolo consumato è pari all’11,9% della superficie totale, molto al di sopra della media nazionale», aggiunge Guarda.

«Il governo Meloni, dal canto suo, continua a guardare dall’altra parte mentre l’Italia subisce gli effetti della crisi climatica. In Emilia-Romagna ci sono state quattro inondazioni in un anno e mezzo, ma le alluvioni percorrono lo stivale da Nord a Sud. E il disastro di Valencia dovrebbe insegnarci qualcosa. Cosa deve accadere perché si agisca per fermare la cementificazione del territorio? C’è una proposta di legge di AVS, a prima firma Bonelli, ferma da oltre un anno in Parlamento, perché la destra non vuole affrontare questi temi. Sarebbe un peccato che l’Italia si trovasse a intervenire, ancora una volta, solo quando l’Unione Europea ci chiederà di adeguarci alla strategia per la protezione del suolo e non per un’assunzione di responsabilità», conclude l’eurodeputata.

Cristina Guarda (Verdi/ALE), eurodeputata

Condividi questo contenuto:

Articoli recenti

  • All Post
  • Comunicati stampa
  • Eventi
  • Guide
  • In evidenza
  • News
  • Veneto
    •   Back
    • Vicenza
    • Verona
    • Treviso
    • Belluno
    • Rovigo
    • Venezia
    • Padova
    •   Back
    • Senato della Repubblica
    • Consiglio Regionale Veneto
    • Europa Verde Veneto
    • Giovani Europeisti Verdi
    • Camera dei Deputati
    • European Green Party

EUROPA VERDE VENETO.
Siamo la Federazione regionale veneta di Europa Verde, il partito ecologista italiano affiliato agli European Greens.

Federazione dei Verdi del Veneto – Via Varrone 20, 30173 Venezia – P. Iva 90070670279
Privacy policyCookie policyAggiorna le tue preferenze cookie

Licenza Creative CommonsQuesto sito è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.

Rimani aggiornato sul nostro Telegram: