ROMA, 15 NOV – Il presidente del Veneto Luca Zaia ha avuto il coraggio di definire il pronunciamento della Corte Costituzionale una vittoria per il progetto di autonomia differenziata. Un pessimo tentativo di far passare una sconfitta come un trionfo. La verità è un’altra: il verdetto rappresenta una sonora bocciatura della riforma Calderoli, un progetto di autonomia privo di regole e calibrato a vantaggio di pochi, a discapito di molti. La Corte Costituzionale ha tracciato una linea netta, respingendo l’idea di uno smantellamento indiscriminato dello Stato centrale, che avrebbe danneggiato l’intero Paese. Ha posto limiti chiari per preservare la coesione e la solidarietà nazionale, opponendosi a un disegno che avrebbe ampliato il divario tra le regioni, penalizzando cittadine e cittadini delle aree più svantaggiate e mettendo a rischio diritti e servizi essenziali. Zaia può cercare di manipolare il significato della sentenza, ma non può nascondere la realtà: le ambizioni più estreme della riforma Calderoli sono state fermate. Il sogno di concentrare risorse e competenze nelle regioni più ricche a scapito delle altre è stato drasticamente ridimensionato. Altro che “passaggio storico” per il Veneto: questo verdetto riafferma i principi di pari dignità e uguaglianza sanciti dalla nostra Costituzione”. Lo afferma la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia. (ANSA). 2024-11-15T10:57:00+01:00 IRA-COM ANSA per SENATO01 https://trust.ansa.it/a47a9e583ff1b957bd1a4937cb2dcc93d03b7a58c03c2347cb861a35a9ae8598