“Le Olimpiadi 2026 di Cortina sono state volute, decise e organizzate da un gruppo molto ristretto, con decisioni prese dall’alto che spesso hanno fatto sentire le amministrazioni locali e i cittadini meri spettatori, in tutti i sensi. I ritardi accumulati negli anni sono stati spesso imputati al Covid, senza alcun minimo cenno di autocritica su progettazione e gestione dell’evento. Non tutte le opere previste saranno realizzate in tempo per l’inizio dei Giochi. Inoltre, i dubbi sulla legacy permangono, soprattutto alla luce dell’accantonamento, da parte della Regione Veneto, di cospicue risorse in vista del post-Olimpiadi, poiché nulla certifica l’auto-sostentamento economico degli impianti realizzati per la kermesse sportiva. Non stupisce, quindi, la freddezza sin qui dimostrata da parte di possibili partner, soprattutto quelli veneti, alle prese con una crisi economica che rivela quanto le ricette di questa maggioranza in Regione si stiano dimostrando inefficaci. Ci auguriamo che queste Olimpiadi consentano ai nostri atleti di dare il meglio. Fin qui l’impatto di queste Olimpiadi sull’ambiente è stato pesante, basti pensare alla quantità di alberi abbattuti per la realizzazione della Pista da bob da 130 milioni di euro a Cortina. Riteniamo che le aziende che vantano un impegno concreto nella tutela dell’ambiente debbano dimostrarsi coerenti, anche rispetto all’impatto ambientale delle iniziative che vanno a sostenere mediante sponsorizzazione. In fine, pare che l’interesse che queste Olimpiadi stanno suscitando sia concentrato sul nome del Presidente regionale a cui spetterà di tagliare il nastro. Evidentemente, questa dirimente questione non appassiona i possibili sponsor veneti.”