“Apprendiamo della ipotesi di spostare le gare olimpiche nello stato di New York, a circa 6 mila km dal Veneto, qualora lo sliding centre di Cortina non dovesse essere realizzato nei tempi stabiliti. Se l’orgoglio veneto, e nazionale, è stato utilizzato fin qui come scusa per intestardirsi sulla pista da 130 milioni a Cortina, non è chiaro come la scelta dell’alternativa sia ricaduta non solo fuori dal territorio nazionale, ma addirittura oltre oceano. È evidente come le logiche che si celano dietro a scelte come questa siano di ben altra pasta. In attesa dell’ultimazione della pista di Cortina, con tempi serrati che sappiamo tutti si sarebbero potuti evitare, ribadiamo che il nocciolo vero della questione è in realtà un altro. Infatti, le Olimpiadi passano, solitamente anche con un discreto ritorno economico, ma le infrastrutture restano e qualcuno le dovrà mantenere, indipendentemente da quanto avanzate dal punto di vista ingegneristico siano. Basteranno i milioni euro fin qui accantonati per garantirne le sorti?”