Verona, 8 gennaio 2025 – «Ho sempre sostenuto che le preoccupazioni dei cittadini e delle amministrazioni locali non fossero campate in aria, e le ho sostenute in consiglio regionale. Ora che finalmente il TAR ci ha dato ragione, accogliendo i ricorsi presentati dalla Provincia di Mantova e dai Comuni di Sorgà, Castelbelforte, Castel d’Ario e San Giorgio Bigarello, non posso che esprimere la mia soddisfazione. Auspico che questa sentenza serva da lezione e che le strutture competenti non sottovalutino più la fase di verifica della compatibilità ambientale delle opere prevista dalla procedura di VIA». Così Cristina Guarda, eurodeputata del Gruppo Verdi/ALE e già consigliera regionale di Europa Verde in Veneto. «Già nell’aprile 2021 avevo presentato un atto di sindacato ispettivo per chiedere alla Regione di verificare l’iter procedimentale della VIA», ricorda Guarda.
Bene, dunque, allo stop «di una discarica di rifiuti speciali in area di acquifero di pregio, nella zona di produzione del riso Vialone nano. Questa è una vittoria non solo per la salute dei cittadini del luogo, ma per la tutela di una produzione tipica di altissimo valore. Quando ho provato a far leva su questo aspetto in Regione, la maggioranza ha bocciato in consiglio regionale la mia mozione per la tutela della produzione tipica», aggiunge l’eurodeputata.
«La sentenza del TAR del Veneto rappresenta quindi una vittoria significativa per la tutela dell’ambiente e delle risorse idriche, e una sconfitta per la Regione che evidentemente ha fallito nel suo compito. Serviva maggiore attenzione e rigore nella procedura di autorizzazione di un progetto che rischia di avere un impatto significativo sull’ambiente», prosegue l’eurodeputata, sottolineando come sia mancata «un’istruttoria completa e accurata, soprattutto in relazione alla tutela delle risorse idriche. Il Tar ha riconosciuto un difetto di istruttoria rispetto alla verifica della distanza minima del fondo della discarica dal livello di massima escursione della falda. Questa sentenza dimostra che le preoccupazioni espresse dai cittadini e dalle amministrazioni locali erano fondate. La tutela dell’ambiente e delle risorse idriche deve essere una priorità assoluta. E le istituzioni devono garantire che le decisioni prese siano basate su dati scientifici accurati e trasparenti», conclude Guarda.
Cristina Guarda (Verdi/ALE), eurodeputata