Il governo Meloni dipinge il nucleare come una soluzione sicura, pulita e strategica per ridurre le emissioni e garantire l’indipendenza energetica. Ma è solo un’illusione e una vera presa in giro. La narrazione del ministro Pichetto Fratin sui mini-reattori modulari, come panacea di tutti i mali nella nella lotta al cambiamento climatico, fa acqua da tutte le parti.
Al netto della sempre chiara e ferma posizione di Alleanza Verdi e Sinistra, l’inganno sul nucleare è nelle evidenti criticità di questa scelta: dalla complessità dei progetti, che non vedrebbero primi risultati concreti prima del 2035, mentre le criticità vanno risolte ora, all’irrisolta questione dello smaltimento delle scorie radioattive, dal rischio incidenti, ai costi esorbitanti, fino alla necessità di un approvvigionamento di materie prime in un contesto geopolitico sempre più instabile. Anche durante l’indagine conoscitiva sulla fusione nucleare in Commissione Ambiente del Senato, è emerso chiaramente che questa tecnologia rappresenta una prospettiva ancora lontana. Prima del 2050, infatti, non è realistico prevederne l’applicazione su larga scala come fonte energetica affidabile e sostenibile.
La verità è che non esiste un piano credibile, come vorrebbe far credere il ministro dell’ambiente, per garantire che il nucleare possa realmente contribuire alla transizione energetica. Le energie rinnovabili, come solare, eolico e geotermico, offrono già soluzioni disponibili, più economiche e sostenibili su cui l’Italia deve puntare.
Lo afferma la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia.
Lo rende noto l’ufficio stampa del gruppo Misto Alleanza Verdi e Sinistra del Senato.
Roma, 24 gennaio 2025