“Ogni anno in Italia, durante la stagione venatoria, si sommano le vittime come fosse un bollettino di guerra. Da settembre 2024 al 5 gennaio 2025, a livello nazionale, ben 53 sono state le persone morte o ferite, tra cacciatori e cittadini estranei all’attività venatoria. Nel dettaglio, tra i deceduti risultano: 15 cacciatori e 1 civile. Oggi si conclude la stagione venatoria. Guardando il cielo, ci si accorge che ad attraversare l’orizzonte sono ormai solo gli aerei, perché la caccia sta spogliando i nostri cieli. Chi non è più giovanissimo ricorderà come, anni fa, lo stare all’aperto significasse cogliere, inevitabilmente, il vociare della natura. Oggi, come logica conseguenza del nostro trattare l’ambiente e la fauna come fossero un supermercato, stare all’aperto significa esclusivamente fare i conti con tutto ciò che è prodotto dall’uomo. La caccia è complice di questo disastro, che non ha ripercussioni solo sull’ambiente, ma urge riflettere anche su costi economici e sociali di questo mirare con un’arma agli animali. I danni alle proprietà private non mancano mai, così come non mancano quelli alle aree pubbliche, dove però non sempre vige la volontà di quantificarli e denunciarli. Ma ad incrementare la frustrazione dei cittadini è il fatto che le istituzioni preposte a tutelare gli interessi della collettività, sembrano agire maggiormente nell’interesse dei cacciatori. Molti cittadini ritengono che tutte le regole che riguardano l’ambito venatorio sembrino scritte a favore di chi spara. Non a caso, grazie ai ricorsi di associazioni e di chi come noi si impegna da sempre su questo fronte, i giudici si trovano spesso a dover bocciare i calendari venatori. Il Veneto per numero di bocciature è da record, ogni anno viene rimandato a settembre. Per la stagione venatoria 2024/25 due sono stati i provvedimenti del TAR del Veneto contro il calendario venatorio e uno sul Piano faunistico venatorio. Ma ora, la politica a servizio dei cacciatori, stanca di controlli e regole, ha deciso di risolvere il tutto sbarazzandosi di controlli e controllori. L’esempio lampante di questa strategia è la guerra dichiarata da Lega e Fratelli d’Italia a ISPRA (organismo tecnico-scientifico, ch emana pareri anche sui calendari venatori), su questo, noi di Europa Verde, stiamo dando battaglia in Parlamento, perché le istituzioni non sono a servizio di una lobby. Le istituzioni non accettano di essere trattate come un supermercato, i fratelli cacciatori ne prendano atto.” Lo dichiarano i Consiglieri regionali Andrea Zanoni e Renzo Masolo (Europa Verde).