“In Veneto si respira poco e male. Anche quest’anno il rapporto Mal’Aria di Legambiente certifica la pessima qualità dell’aria delle città venete, un primato, rispetto al resto del paese, del quale faremmo volentieri a meno. Il Decreto-legge 12/09/2023, n. 121, recante “Misure urgenti in materia di pianificazione della qualità dell’aria e limitazioni della circolazione stradale” disponeva: ‘ Al fine di assicurare l’esecuzione delle sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione europea del 10 novembre 2020 nella causa C-644/18 e del 12 maggio 2022 nella causa C-573/19, le regioni Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna provvedono, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, ad aggiornare i rispettivi piani di qualità dell’aria, modificando ove necessario i relativi provvedimenti attuativi, alla luce dei risultati prodotti dalle iniziative già assunte per la riduzione delle emissioni inquinanti’. A termini scaduti il Veneto non ha ancora aggiornato il piano regionale, nonostante la Giunta regionale, mediante delibera del maggio 2024, avesse avviato la procedura. Un richiamo dell’Unione Europea nei confronti dell’Italia non è mancato; inoltre, il recente rapporto “Mal’Aria di Città” redatto da Legambiente ritrae una situazione più che preoccupante per il nostro Paese. All’interno della lista dei 25 capoluoghi di provincia più inquinati d’Italia figurano praticamente tutti i capoluoghi veneti. I cittadini veneti continuano a respirare aria nociva per la salute e si attendono azioni concrete anche Dalla Regione. Per questo abbiamo presentato una interrogazione in Consiglio regionale per chiedere all’Assessore regionale all’ambiente quale sia lo stato dell’arte rispetto all’aggiornamento del Piano regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera”. Lo dichiarano i consiglieri regionali Renzo Masolo e Andrea Zanoni (Europa Verde).