Lavoro povero. Zanoni e Masolo (EV): “In Veneto povertà in crescita, ma investimenti sono solo per nuove strade impattanti. Ben 80.000 trevigiani vivono con paghe da fame. Secondo i dati ISTAT, in Veneto circa il 10% della popolazione (quasi 500.000 persone) vive in condizioni di povertà relativa, mentre la povertà assoluta riguarda circa il 7-8% dei veneti (350.000-400.000 persone). I più colpiti sono: le famiglie più numerose e quelle monogenitoriali o gli anziani.
Secondo una recente ricerca commissionata da Filca Cisl Belluno Treviso emerge che, nella sola provincia di Treviso, ben 80.000 lavoratori dipendenti del settore privato (pari a un lavoratore su quattro) percepiscono meno di 20.000 euro lordi annui, soglia convenzionalmente indicata come “povertà professionale”; sempre sulla base di dati emergenti dalla menzionata ricerca, tra le categorie più colpite figurano: 11.000 lavoratori della sanità e assistenza sanitaria con retribuzione annua lorda (RAL) media di 18.800 euro: 7.500 addetti alla fornitura di servizi con 18.127 euro; 11.700 insegnanti e lavoratori del mondo dell’istruzione con 16.447 euro; 27.000 dipendenti di agenzie che offrono servizi per le imprese con 14.800 euro;20.600 lavoratori dei servizi di alloggio e ristorazione con appena 10.794 euro.
Da fame è la situazione dei lavoratori della ristorazione e alloggio, i quali percepiscono in media 696 euro netti mensili, e dei lavoratori domestici con 785 euro netti mensili. Si allarga quindi il numero di Veneti in povertà, con ripercussioni importanti dal punto di vista sociale e assistenziale.
Mentre i tagli del Governo Meloni colpiscono, in particolar modo, i comuni costringendoli spesso a tagliare servizi rivolti alla cittadinanza, in Veneto si investono milioni e milioni di euro in nuove strade.
Nonostante l’esperienza della Strada Pedemontana Veneta che ci indebiterà per decenni, nella nostra Regione si andranno a investire, ad esempio, 200 milioni di euro per l’autostrada Treviso mare, 60 milioni di euro per il IV lotto della tangenziale di Treviso e 100 milioni di euro per il nuovo ponte di Vidor.
Mentre sui cittadini, tra tagli del Governo Meloni agli Enti locali e l’incremento delle bollette dell’energia, si sta abbattendo la tempesta perfetta, in Veneto non si guarda nelle tasche dei cittadini ma si preferisce asfaltare, magari nuove strade a pedaggio per fare cassa. Il servizio di trasporto pubblico in Veneto non è per nulla ottimale, richiede investimenti, con un occhio di riguardo ai redditi degli utenti, ma le priorità in Veneto rimangono ben altre.
Per questo abbiamo presentato una interrogazione in Consiglio regionale rivolta al Presidente Zaia per sapere la Regione del Veneto abbia effettuato un monitoraggio approfondito del fenomeno del ‘lavoro povero’, quali misure specifiche intenda adottare per contrastare il fenomeno, se siano allo studio forme di integrazione al reddito, se la Giunta intenda promuovere, in collaborazione con le parti sociali, forme di contrattazione territoriale che favoriscano l’aumento delle retribuzioni e il miglioramento delle condizioni lavorative; se esistano progetti per incentivare le imprese che garantiscono retribuzioni dignitose e se azioni concrete intenda intraprendere per favorire la partecipazione dei lavoratori agli utili delle imprese.” Lo dichiarano i Consiglieri regionali Andrea Zanoni e Renzo Masolo (Europa Verde)
Ufficio stampa Europa Verde Veneto