Mobilità. Cristina Guarda (Verdi/ALE): “Bene il bonus trasporti regionale, ma ora si pensi al biglietto climatico e agli autisti”

26 febbraio 2025 – L’eurodeputata dei Verdi, Cristina Guarda, commenta l’iniziativa regionale del bonus trasporti da 200 euro che ha preso il via ieri in Veneto.

“Offrire un incentivo ai lavoratori per l’utilizzo del mezzo pubblico, rinunciando all’automobile privata, è un primo passo nella giusta direzione. Tuttavia, il bonus va allargato agli studenti e occorre pensare a un intervento strutturale. L’obiettivo per noi Verdi resta il biglietto climatico, che siamo riusciti ad inserire nella programmazione regionale già nel 2023 grazie a un emendamento di cui ero prima firmataria. Spiace che Zaia arrivi alla fine del suo mandato senza aver proposto nulla di concreto in tal senso. Inoltre, non si può continuare a ignorare la crisi delle aziende di trasporto pubblico locale, che stanno affrontando sempre maggiori difficoltà nel trovare personale per garantire il servizio. Un caso clamoroso è quello della vicentina Svt, che a causa della carenza di autisti ha chiesto alle scuole di passare alla settimana corta, rimodulando gli orari per non prevedere lezioni il sabato. I lavoratori hanno proclamato lo stato di agitazione: occorre una maggiore attenzione alle loro richieste, anche da parte delle istituzioni, altrimenti nessuno vorrà più fare quel lavoro”.

“C’è poi il nodo delle risorse. Lo stanziamento annunciato per il bonus trasporti corrisponde a 33 mila potenziali beneficiari, un numero molto distante dal milione di veneti che utilizzano ogni giorno l’auto per motivi di lavoro. La misura promossa dall’assessore regionale all’Ambiente, quindi, meriterebbe un maggiore finanziamento. Del resto, i fondi stanziati dalla Regione Veneto per il trasporto pubblico locale corrispondono a poche briciole a confronto delle centinaia di milioni di euro spesi per la viabilità e le infrastrutture stradali. La sola Superstrada Pedemontana ha generato un disavanzo di 47 milioni di euro nei primi nove mesi dello scorso anni. Alla fine della concessione di 39 anni, il buco potrebbe arrivare alla cifra di 6,5 miliardi di euro, come già denunciato dai consiglieri regionali di Europa Verde, Renzo Masolo e Andrea Zanoni. Insomma, la strada per una mobilità sostenibile in Veneto è ancora lunga”.

Cristina Guarda (Verdi/ALE), eurodeputata

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