Roma, 1 Marz. “Chiediamo di introdurre nel codice penale il delitto di bracconaggio e utilizzo indebito di fauna selvatica o protetta: abbiamo già presentato una pdl che aggiunge un nuovo comma all’articolo 544-bis in materia di uccisione di animali. La legge 68/2015 in materia di delitti contro l’ambiente, pur essendo un punto di svolta fondamentale per la tutela e la protezione degli ecosistemi in Italia, inspiegabilmente non prevede norme per contrastare il bracconaggio e le illegalità ai danni della fauna e della flora”. E’ quanto rende noto la capogruppo di AVS alla Camera Luana Zanella la quale spiega che “il bracconaggio, il commercio e l’importazione illegale di specie animali protette sono ancora molto diffusi nel nostro Paese; ogni anno sono migliaia gli animali uccisi a causa di tali barbare pratiche, le vittime non solo soltanto uccelli migratori e piccoli uccelli ma anche orsi, lupi, cervi, camosci, aquile e altri rapaci. Uno studio di Legambiente basato su dati a disposizione delle forze di polizia e delle procure relativi alle infrazioni contro la fauna selvatica riferisce che in Italia negli ultimi anni sono state registrate quotidianamente circa 20 infrazioni contro la fauna selvatica alla quale appartengono specie tutelate a livello internazionale ed europeo – ricordo le direttive europee ‘Habitat’ e ‘Uccelli’. Infine gli articoli 9 e 41 della nostra Costituzione stabiliscono definitivamente l’opportunità di intervenire con una legge per tutelare l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni, fino a prevedere (art. 41) che l’iniziativa economica privata, pur essendo libera, non può svolgersi in modo da recare danno all’ambiente così come l’attività economica, sia pubblica che privata, deve essere indirizzata e coordinata anche ai fini ambientali”.