Corsa agli armamenti e tagli a USAID. Masolo (EV): “Più armi e meno ospedali. Non possiamo rassegnarci a una catastrofe annunciata.”

“Via libera all’indebitamento dei Paesi UE, ma non per creare posti di lavoro o garantire maggiore sicurezza di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici, ma per ottenere armi da guerra, simbolo di morte. L’Unione europea ha sempre evitato qualsiasi ragionamento sull’unità politica dei Paesi membri, nessun Governo è disposto a cedere spazio a una effettiva coesione politica a livello europeo. Questa mancanza di sintesi e di leadership ci ha condotti esattamente a quello che stiamo sperimentando in questi mesi. Tuttavia, alle prese con crisi internazionali che da circa un secolo il nostro continente pensava di essersi lasciato alle spalle, ora la soluzione proposta da buona parte dei leader europei sembra essere quella di incrementare la spesa militare, anche a costo di indebitarci per il tempo che resta a questo pianeta sempre più in sofferenza. Alla corsa agli armamenti si aggiungono i tagli alla solidarietà internazionale, come avvenuto nei giorni scorsi da parte del Governo americano con la scure trumpiana che si è abbattuta su USAID, l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale, che sta comportando la chiusura di parecchi ospedali in Africa. La situazione è gravissima, a denunciarlo sono, tra gli altri, organizzazioni come Medici con l’Africa CUAMM, che dalla sera alla mattina hanno assistito alla evaporazione di fondi che consentono a moltissime persone di curarsi in Africa. Dobbiamo ricordarci che quello che accade in continenti come quello africano ha poi ripercussioni anche in Europa. Dopo la Seconda Guerra Mondiale pensavamo di aver eretto un mondo capace di costruire futuro; invece, quel futuro lo stiamo speditamente sottraendo a noi stessi e ai nostri figli. Mi auguro che la politica, anche a livello locale, non si rassegni all’agenda della morte e della guerra. Un mondo con più ospedali e meno armi è ancora possibile.” Lo dichiara il Consigliere regionale Renzo Masolo (Europa Verde).