“Provo grande indignazione per quanto avvenuto nel palazzetto di Motta di Livenza, durante una partita di Divisione Regionale 1, proprio in concomitanza con la Festa della Donna, quando un’arbitra è stata apostrofata con frasi inaccettabili e degradanti che l’hanno costretta a sospendere in lacrime la partita.
Questo episodio non rappresenta solo un’offesa alla dignità di una professionista, ma ci costringe a delle riflessioni. Il linguaggio sessista e misogino risulta talmente diffuso e giustificato, da alcuni, da essere addirittura recepito come ‘normale’ anche da alcune donne. Il fatto che tali insulti siano provenuti da una madre, peraltro durante una giornata simbolo come quella internazionale della donna, rende quanto accaduto ancora più grave e preoccupante.
Non è la prima volta che il giudice di gara in questione diviene bersaglio di insulti, un episodio simile avvenne lo scorso dicembre, quando la stessa arbitra fu vittima di ingiurie durante una partita di serie C femminile, portando alla squalifica della squadra per due giornate. Talvolta, questi atteggiamenti varcano la sfera sessista, come già avuto modo di vedere nella nostra regione, durante i match di varie discipline sportive, alcune giocatrici sono state prese di mira anche per il colore della loro pelle.
Lo sport è veicolo di inclusione sociale per eccellenza, è la casa di tutti. Non possiamo consentire che, dopo i leoni da tastiera, vi sia una proliferazione di leoni da spalti, ovvero soggetti che praticano l’odio sperando di camuffarsi vigliaccamente tra le masse, senza nemmeno assumersi un briciolo di responsabilità. Nel caso specifico, poi, ci chiediamo come un genitore possa spargere odio in quel modo di fronte ai propri figli o ad altri minori. Le istituzioni non possono minimizzare questi episodi, non possiamo relegarli a ‘episodi da stadio’, perché questi fatti, se lasciati semplicemente scorrere, rischiano di replicarsi anche a scuola, nei luoghi di lavoro, eccetera.
La Regione Veneto deve fare la sua parte, promuovendo sempre nuove campagne di sensibilizzazione contro la violenza di genere anche nel contesto sportivo, non solo in occasione dell’otto marzo.
Esprimo la mia piena solidarietà ad Alice Fornasier per il coraggio dimostrato nel denunciare queste situazioni e nell’essere tornata in campo nonostante lo shock subito. A tutte le donne che operano nel mondo dello sport va il nostro sostegno e la garanzia che continueremo a lottare affinché possano svolgere il loro lavoro in un ambiente sicuro e rispettoso.” Lo dichiara il Consigliere regionale di Europa Verde Andrea Zanoni.