14 marzo 2025 – Oggi, gli Stati membri dell’UE hanno adottato la loro posizione sulle Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), aprendo la strada ai negoziati finali, il trilogo tra Consiglio Europeo, Commissione Europea e Parlamento Europeo.
“Altro che risolvere i problemi del cambiamento climatico! Le mutazioni genetiche fuori bersaglio sono all’ordine del giorno con queste biotecnologie e i loro effetti sulle piante e sugli organismi viventi ancora largamente sconosciuti, anche se volutamente minimizzati. L’apparente sostenibilità delle TEA è una pericolosa illusione che porterà nel lungo periodo a un maggiore utilizzo di pesticidi, riducendo la biodiversità agricola, danneggiando la qualità del cibo e invertendo i costi della tracciabilità da chi utilizza queste tecniche alle filiere del biologico. Chi produce senza OGM dovrà sobbarcarsi nuovi costi per poter garantire la stessa qualità ai consumatori, che non vogliono mangiare prodotti geneticamente modificati”, dichiara Cristina Guarda, eurodeputata dei Verdi.
“La posizione adottata dal Consiglio è profondamente insoddisfacente. Mancano misure per garantire la coesistenza, la tracciabilità e l’etichettatura dei prodotti derivanti dalle TEA. Inoltre, non tutela i settori agricoli e alimentari europei dagli effetti negativi delle rivendicazioni sui brevetti, mettendo a rischio la libertà imprenditoriale degli operatori e l’autonomia degli agricoltori. Questo approccio rappresenta una deregolamentazione su vasta scala, ignorando le legittime preoccupazioni dei cittadini che chiedono etichette chiare per gli alimenti contenenti OGM e un’attenta valutazione dei rischi. Il principio di precauzione, che dovrebbe guidare ogni intervento legislativo europeo, viene di fatto ignorato”, aggiunge Guarda.
“Le lacune della proposta minacciano la sovranità alimentare e l’integrità delle produzioni biologiche e OGM-free, lasciando agli agricoltori e agli operatori il pesante fardello economico della tracciabilità lungo la filiera. La deregolamentazione delle TEA costituisce una minaccia esistenziale per un mercato del biologico che nel 2023 valeva 46,5 miliardi di euro, e questo è inaccettabile. Per garantire la piena libertà di scelta del consumatore, è indispensabile introdurre requisiti di tracciabilità e coesistenza funzionali e obbligatori per tutte le filiere. Un semplice riferimento all’etichettatura dei semi è insufficiente. Per questo, nel trilogo ci impegneremo come Verdi per salvaguardare le disposizioni minime di tracciabilità e coesistenza già incluse nella posizione del Parlamento Europeo. Va posto un freno alla deregolamentazione selvaggia sulle TEA”, conclude Guarda.
Cristina Guarda (Verdi/ALE), eurodeputata