Venezia 20 mar. 2025 – “Critichiamo fortemente il Progetto di legge n. 313, presentato dai consiglieri Pan e Formaggio più altri, sui richiami vivi per la caccia da appostamento, votato ieri in Commissione Agricoltura e Caccia. Si tratta di un progetto di legge regionale che di fatto sanerà il possesso dei richiami vivi nell’uso della caccia attraverso l’apposizione di un anello sulla zampa del richiamo vivo”. Lo dichiarano i consiglieri regionali di Europa Verde Andrea Zanoni e Renzo Masolo, vicepresidente della Commissione Agricoltura e Caccia.
“Di fatto questo progetto di legge rappresenta una vera e propria sanatoria per la detenzione di uccelli catturati illegalmente, offrendo un ‘regalo’ a bracconieri e trafficanti di animali selvatici, – insistono i consiglieri -. Si tratta di una norma che potrebbe legalizzare pratiche di bracconaggio, facilitando l’uso di metodi non autorizzati per l’allevamento dei richiami. La detenzione e l’uso dei richiami vivi è una delle pratiche più squallide della caccia, – continuano Zanoni e Masolo -. Consentire la detenzione di uccelli migratori in piccole e luride gabbiette dove mangiatoia e beverino sono interne alla stessa gabbietta, perciò lordabili, è molto al di sotto del minimo di rispetto esigibile da chiunque; si tratta di gabbie di detenzione le cui dimensioni sono inferiori all’apertura alare degli uccelli detenuti, i quali spesso, proprio a causa di queste dimensioni da cella di isolamento, restano feriti”.
“Il Veneto è tristemente noto per l’elevato numero di reati contro la fauna selvatica, in particolare per la cattura illegale di uccelli destinati a richiamo. La nuova legge potrebbe aggravare questa situazione, rendendo più difficile per le Forze dell’Ordine distinguere tra richiami legali e illegali. Ho praticato per vent’anni l’attività di guardia volontaria venatoria del WWF Italia, – dichiara Andrea Zanon – partecipando a campi antibracconaggio autorizzati dalle autorità locali sullo stretto di Messina, Isole d’Ischia e Procida, Malta e Cipro. Ho partecipato a oltre 150 processi in qualità di testimone dell’accusa per casi di bracconaggio e violazione di norme di tutela degli animali e ottenni una abilitazione Ispra per il monitoraggio e studio degli uccelli migratori, pertanto i miei rilievi contro questa proposta di legge nascono da competenze maturate sul campo, e posso affermare che questa proposta, se diverrà legge, sarà un regalo ai bracconieri perché sana la detenzione di uccelli di provenienza illegale come la cattura con reti, trappole e vischio e il prelievo dei pulli sui nidi”.
“Lega e Fratelli d’Italia, con buona pace dell’ambientalismo di destra recentemente sbandierato da qualcuno ma nel solco del securitarismo tramandato dai due partiti, è di fatto una sanatoria, – proseguono Zanoni e Masolo – perché consente di apporre ai richiami vivi un anello al tarso, la zampa di un uccello, del richiamo con codice alfanumerico rendendo un soggetto proveniente da possibili catture illecite o commercio clandestino in un soggetto detenuto lecitamente. Oggi in Veneto il bracconaggio è molto diffuso, sono molti i casi di denunciati che catturano uccelli con reti da uccellagione cosa prevista come reato e molti i casi di commercio clandestino di uccelli provenienti anche dalla Polonia e dal Trentino dove gli uccelli vengono presi direttamente nei nidi”.
“Considerato che gli uffici della Giunta regionale – commentano i consiglieri – non hanno chiesto, pur potendo e avendo tutto il potere istruttorio per farlo, il parere dell’ISPRA, agenzia dello stato dedita a dare pareri tecnico scientifici, noi di Europa Verde ci siamo resi parte diligente e lo abbiamo chiesto, tanto che il 18 marzo c.a. Ispra ha risposto, confermando le nostre preoccupazioni e critiche. Ecco cosa ha affermato ISPRA: ‘Poiché alla data attuale, in base alla norma sopra richiamata, tutti i richiami vivi sono già identificabili mediante anello inamovibile, numerato secondo le norme regionali, non si ravvisano motivazioni di ordine tecnico per sostituire i contrassegni preesistenti con altri le cui caratteristiche, peraltro, non sono indicate nel progetto di legge regionale in esame. D’altre parte, la sostituzione dei contrassegni ostacolerebbe la possibilità di effettuare controlli per verificare la legittima provenienza dei soggetti detenuti’. Nel parere, ISPRA evidenzia inoltre che ‘Nel caso in cui venissero rimossi gli anelli dagli uccelli nati in cattività, essi verrebbero sostituiti da contrassegni analoghi a quelli utilizzabili per gli uccelli di cattura, più facili da manomettere; dunque, si perderebbe la caratteristica di inamovibilità degli anelli previste dalla legge. La circostanza che in Italia non siano più stati catturati richiami vivi da oltre un decennio fa sì che il patrimonio di richiami detenuto dai cacciatori debba essere ormai costituito in prevalenza da soggetti nati in cattività, considerata l’aspettativa di vita di queste specie. Ne consegue che la normativa proposta peggiorerebbe le modalità di marcatura per una frazione considerevole dei richiami attualmente detenuti in regione. Inoltre, la sostituzione dei contrassegni sui richiami esistenti a seguito di una semplice autocertificazione renderebbe possibile la regolarizzazione di uccelli acquisiti illegalmente e favorirebbe l’approvvigionamento di ulteriori individui di cattura tramite canali illeciti. A tale riguardo si richiama l’attenzione sulla circostanza che in Veneto è presente un black-spot del bracconaggio ai danni degli uccelli canori in cui è ancora diffusa la detenzione illegale di passeriformi a fini di richiamo, come risulta dalle operazioni condotte negli ultimi anni dall’Arma dei Carabinieri’”.
“Reputiamo gravissimo che la maggioranza in Terza commissione non abbia dato seguito alle richieste avanzate da Europa Verde per sentire in audizione i Carabinieri Forestali e le associazioni interessate – continuano Zanoni e Masolo-. Dai Carabinieri Forestali i commissari avrebbero potuto ricavare i necessari elementi per valutare adeguatamente e consapevolmente: hanno invece scientemente e politicamente deciso di proseguire oltre, bocciando, con il voto di Lega e Fratelli d’Italia, la proposta di Europa Verde, sostenuta anche da Veneto Vale, di ascoltare in audizione i Carabinieri forestale”.
“Apporre un anello alla zampa di un uccello selvatico eventualmente illecitamente detenuto per regolarizzarne ex post il possesso – conclude Zanoni – è come mettere una targa posseduta legittimamente ad un’auto rubata, con l’aggravante del fatto che mentre un’auto è stata rubata ad un singolo privato, un tordo o un’allodola essendo appartenenti al cosiddetto ‘Patrimonio indisponibile dello Stato’ verrebbero rubati allo Stato stesso e, in definitiva, a tutta la collettività. Un modo per sanare una lunga serie di reati come il bracconaggio, la cattura con mezzi vietati, il traffico di fauna selvatica, il furto ai danni dello Stato, la ricettazione. Ciononostante, il testo è stato approvato dalla Terza commissione col voto favorevole di Lega e Fratelli d’Italia e il voto contrario di Europa Verde e Veneto Vale”, concludono Zanoni e Masolo.