Gravi disagi alla comunità locale, chiusa una Statale senza informare i cittadini
Roma, 25 mar. (askanews) – Il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, e il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, devono chiarire se le truppe alpine dell’esercito italiano sono state impiegate nelle attività di cantiere per la realizzazione della
Pista di Bob di Cortina in vista delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Lo chiede la capogruppo di Avs alla Camera,
Luana Zanella, in una interrogazione.
Zanella vuole sapere anche “se la Prefettura di Belluno risulta informata”, “chi ha ordinato il distacco degli alpini impiegati nel cantiere” e “per quanto tempo”, “se siano state previste
tutte le opportune misure di prevenzione e protezione per la tutela della sicurezza e la salute dei militari, impiegati in un contesto, che per sua stessa natura, presenta caratteristiche logistiche e di pericolosità del tutto atipiche e peculiari, rispetto gli abituali compiti ai quali sono destinati gli stessi
militari”. Secondo notizie di stampa i militari della compagnia alpini sono stati utilizzati all’interno del cantiere dell’Impresa Pizzarotti di costruzione della Pista da bob Eugenio
Monti, per i lavori di pre omologazione della Pista prevista per il 25 marzo 2025.
Nell’interrogazione, Zanella osserva che “nella Città di Cortina i lavori per il completamento degli interventi connessi alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 stanno determinando gravissimi disagi alla comunità locale”: in particolare con la chiusura dal 7 marzo 2025 e fino al 6 giugno 2025 di un tratto della Statale
di Alemagna. “L’ordinanza – si legge nell’interrogazione – sarebbe stata emana per garantire il trasporto delle 372 casette del villaggio olimpico in costruzione a Fiames, che verrebbe eseguito movimentando 4 moduli al giorno; della chiusura nelle ore notturne dell’intera careggiata della statale, unica via di
accesso lungo la Valle del Boite, non è stata data alcuna informazione ai cittadini residenti, cui viene operata una forte
restrizione del diritto alla mobilità”.