I consiglieri regionali veneti Andrea Zanoni e Renzo Masolo (Europa Verde): “Esprimiamo forti perplessità sulle modifiche approvate oggi in II Commissione al piano regionale di risanamento dell’aria. La nostra regione necessita di urgenti interventi più decisi per affrontare l’emergenza smog in Veneto.
I dati parlano chiaro: nel 2023, 6 città capoluogo su 7 hanno superato i limiti giornalieri di PM10, con un quadro preoccupante che interessa l’intero territorio regionale, a partire dalle aree rurali pesantemente colpite dall’inquinamento delle attività agricole.
Le Principali criticità riguardano il fatto che il piano non riesce a superare eccezioni per la combustione all’aperto, una pratica che contribuisce significativamente all’inquinamento atmosferico. Ad esempio, andrebbero evitate le accensioni all’aperto, compresi i cosiddetti ‘panevin’ che ad ogni Epifania compromettono la qualità dell’aria per settimane.
Manca, inoltre, una strategia complessiva per la sostituzione delle vecchie stufe a legna poco efficienti, così come mancano contributi significativi ai cittadini per la loro sostituzione e manca la realizzazione di un censimento completo delle stufe a biomassa esistenti in regione. Oggi nessuno sa esattamente quante siano le stufe a biomassa e a chi appartengano. La Regione continua a brancare nel buio”, denunciano Zanoni e Masolo.
“Come evidenziato dal rapporto di Legambiente “Mal’Aria di Città 2024”, l’inquinamento non riguarda solo le città, ma investe pesantemente anche le aree rurali.
Il comparto agricolo e zootecnico rappresenta una delle principali fonti di inquinamento atmosferico: Il Veneto è primo in Italia per allevamenti di conigli e avicoli.
Particolarmente criticità provengono da: gli spandimenti incontrollati di reflui zootecnici, gli abbruciamenti illegali di residui agricoli, i picchi di PM10 che arrivano a triplicare i limiti consentiti.
Servono perciò: il divieto totale di combustione all’aperto, un censimento completo delle stufe a biomassa, consistenti incentivi per la sostituzione delle stufe obsolete, controlli rigorosi sugli spandimenti agricoli e sugli abbruciamenti e l’obbligo di copertura delle vasche di liquami entro e non oltre la fine di quest’anno. “
Concludono Zanoni e Masolo: “La tutela dell’atmosfera deve diventare una priorità nazionale. Serve un impegno deciso e non più rimandabile per tutelare la salute dei cittadini”.