Bruxelles, 31 marzo 2025 – Gli eurodeputati dei Verdi, Ignazio Marino e Cristina Guarda, accolgono favorevolmente la bocciatura delle mozioni promosse dalle destre europee, che miravano a limitare il supporto alle ONG ambientaliste tramite la revisione dei fondi LIFE.
“Il voto di oggi ha contribuito a sventare, almeno per il momento, un grave attacco alla democrazia partecipativa e alla società civile, pilastri fondamentali dell’Unione Europea. Come Verdi, ci siamo fermamente opposti alle due mozioni, mentre preoccupa che la maggioranza dei Popolari si sia schierata con i sovranisti. La battaglia contro le ONG condotta dalle destre è totalmente ipocrita, perché ignora il vero squilibrio di potere che domina Bruxelles. Gli attori privati spendono 1,3 miliardi di euro all’anno in attività di lobby, con circa 29 mila lobbisti che influenzano le politiche europee. In confronto, le ONG ambientaliste dispongono di meno del 3% di tali risorse con solamente 400 persone dedicate. Inoltre, i fondi LIFE soddisfano standard di trasparenza elevatissimi, anche grazie alle stesse ONG ambientaliste che hanno sempre agito da pungolo in questa direzione,” dichiarano Marino e Guarda.
Le mozioni bocciate stasera, pur non essendo vincolanti per la Commissione europea, rischiavano di amplificare ulteriormente questo squilibrio, dando maggiore controllo a colossi industriali come Shell e Bayer, che antepongono i profitti al benessere delle persone e del pianeta. “Ridurre al silenzio le ONG significherebbe allontanare la politica dai cittadini e rafforzare il potere incontrollato di chi già domina il processo decisionale,” aggiungono gli eurodeputati.
“Una società civile pluralistica e dinamica è essenziale per la qualità della democrazia europea. Le ONG non solo promuovono cause fondamentali come la tutela ambientale e la lotta alle discriminazioni, ma svolgono anche un ruolo cruciale di vigilanza, proteggendo diritti, democrazia e stato di diritto. La destra sovranista, che dice di rappresentare il popolo, vuole in realtà chiudere tutte le porte ai cittadini. Questo trend, tanto europeo quanto mondiale, è un attacco diretto alla partecipazione democratica,” concludono Marino e Guarda.