L’eurodeputata Cristina Guarda, di Europa Verde, commenta la notizia riportata da ilfattoquotidiano.it, relativa alla chiusura delle indagini sulla caduta di un tubo nel cantiere della pista da bob di Cortina, avvenuta due mesi fa, e la recente richiesta di archiviazione da parte della Procura di Belluno.
“Dopo il chiodo delle ferrovie, l’ultima trovata di Salvini è il tubo della pista da bob che si è sabotato da solo. Ora il ministro dei Trasporti chiederà scusa? La procura ha chiarito che non c’è stato nessun sabotaggio, nessuna condotta dolosa. Coloro i quali puntavano il dito contro i ‘signori del no’ e contro gli ambientalisti, diranno di essersi sbagliati? Siccome li conosciamo, c’è da dubitarne,” dichiara Guarda. “Eppure, potrebbero cogliere l’occasione per imparare a non parlare a vanvera e, soprattutto, ad ascoltare la gente che chiedeva solo di essere informata, rispettata e inclusa nei processi decisionali. Se avessero ascoltato anche solo pochi minuti gli abitanti di Cortina, saprebbero quanti problemi e quante preoccupazioni comportano le Olimpiadi calate dall’alto in quel territorio. Oltre alle criticità ambientali, pensiamo all’impatto sulla viabilità, con le incognite per il trasporto locale e ciò che questo sta determinando per le scuole, che ancora non conoscono il calendario del prossimo anno. Chi governa ha il dovere di rispondere alle questioni sollevate dai cittadini, e non di sostituirsi alla magistratura nell’individuare colpevoli di presunti crimini”, aggiunge l’eurodeputata.
“Secondo la procura, la caduta del tubo nel cantiere della pista da bob di Cortina è stato un fatto accidentale. Ma due mesi fa, subito dopo l’episodio, numerosi esponenti di Lega e Fratelli d’Italia commentarono la notizia parlando di un atto intimidatorio, di sabotaggio, contro le Olimpiadi, da parte del ‘partito del no’, colpevole di remare contro. Addirittura, qualcuno evocò il movimento No Tav. Leghisti e meloniani avevano già fatto tutte le indagini dopo poche ore, e già individuavano il reato e pure il colpevole! Ebbene, due mesi dopo, con la conclusione delle indagini da parte degli organi competenti, scopriamo che non solo non c’era un colpevole, ma nemmeno un reato. Complimenti a Salvini e compagnia!”